Oldman: rivivo il mio passato di alcolista 

L’attore: un ruolo poetico. Sandrelli: c’è Stefania senza sorriso. Ferrari: una sfida

CANNES. Gary Oldman, che quest’anno ha deliziato in Oppenheimer e che nel 2018 ha preso l’Oscar come Churchill ne L’Ora più buia, si misura con John Cheever, lo scrittore americano che Paolo Sorrentino ha messo nell’estate caprese di Parthenope che comincia spensierata, un amore mancato per la sua protagonista. Il personaggio è perso tra bottiglie di superalcolici, incapace di intercettare la seduzione della ragazza e di dare altre attenzioni. «Ho vissuto momenti», dice Oldman all’Ansa «in cui non mi è difficile comprendere la melancolia, lo stato di autodistruzione di Cheever, avremmo potuto fare bevute assieme. Ho 66 anni, sono stato alcolista, sono sobrio da 27 anni, la mia esperienza di vita mi fa capire profondamente quel bisogno di bere e quel disprezzo di se stessi». «Un ruolo piccolo e anche molto poetico», sottolinea ricordando come il regista, che lo reputa tra i 5 attori top del mondo, lo abbia coinvolto e commentato sul set a Capri «starei ore a guardarti». Parla di «vertigine» Stefania Sandrelli: Paolo Sorrentino l’ha scelta per interpretare Parthenope sul finale della storia che «aspetta di stupirsi ancora», un personaggio che doveva avere lo stesso sguardo profondamente triste di Sandrelli nel film di Antonio Pietrangeli Io la conoscevo bene. «È un regalo questo film», dice l’attrice «era come se l’avessi già dentro questa storia, Stefania senza sorriso esiste e anche tanto». Isabella Ferrari, l’agente di cinema Flora Malva decaduta e terrorizzata dalla vecchiaia, racconta «la libertà di poter indossare una maschera che mi faccia fuggire dall’aspetto estetico. Per me è stato un ruolo sfidante. La bellezza, che mi lanciato da giovane nel cinema, mi ha accompagnata come un pregiudizio per tutta la vita, mi ha provocato rancore, ho cercato di essere se non intelligente una donna almeno interessante». E se l’esordiente Celeste Dalla Porta ha la capacità di reggere anche con lo sguardo tutto il film, accompagnata dai giovani Daniele Rienzo e Dario Aita, ci sono Peppe Lanzetta (il vescovo del miracolo di San Gennaro) e Luisa Ranieri (Greta Cool), mentre Silvio Orlando, prof Marotta, ha saltato l’appuntamento di Cannes perché impegnato a teatro. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, con la fotografia di Daria D’Antonio è un film Fremantle prodotto da The Apartment Pictures, gruppo Fremantle, e Pathé in associazione con Numero 10, PiperFilm e Saint Laurent. (ama)