«Porto i bambini  nel lungo viaggio  di Pinocchio & co» 

In uscita per Curcio “Le più belle fiabe di Collodi” dello scrittore per l’infanzia di Guardiagrele

GUARDIAGRELE. Fabio Di Cocco, 46 anni, attore e didatta teatrale di Guardiagrele, da sempre impegnato nel mondo del teatro per l’infanzia e l’adolescenza, direttore del Teatro del Giardino e studente di sociologia, torna nelle librerie per Armando Curcio Editore con “Le più belle fiabe di Collodi”, dopo avere pubblicato, sempre per lo stesso editore, altri cinque volumi legati alla collana “Piccoli Mondi” dedicati al rapporto tra adulto e bambino.
Un lavoro, questa volta, più impegnativo, perché la riscrittura richiede di indossare le vesti di mediatore tra la storia del volume e il linguaggio dei bambini, mantenendo sempre un minimo della forma stilistica di Carlo Collodi, l’autore delle “Avventure di Pinocchio”. Il libro è già disponibile on line e sarà nelle librerie dal prossimo 3 dicembre.
Di Cocco, com’è nata in lei la passione per la scrittura e, nello specifico, quella per i libri per bambini e ragazzi?
La scrittura e la lettura mi accompagnano da quando ero piccolo. Ho iniziato a fantasticare con le storie di Topolino per spostarmi, subito dopo, tra le pagine dei classici della letteratura. Ho sempre letto molto e la passione per il teatro ha fatto il resto dal momento in cui ho cominciato a realizzare i miei primi spettacoli per ragazzi poco più che ventenne. La passione per la scrittura però, ha preso decisamente il sopravvento nel momento in cui sono arrivate le mie figlie. Ho scritto storie soprattutto per loro.
In che modo si deve parlare ai più piccoli? Quali sono i segreti per la scrittura di un racconto che parli ai più giovani in maniera chiara ed efficace?
I piccoli hanno una grande sensibilità e sono in grado di cogliere tante sfumature che a un adulto spesso sfuggono. Per questo bisogna sempre parlare con i bambini con sincerità, senza nascondere nulla dietro artifici letterari e concetti troppo articolati. Per parlare ai più giovani in maniera chiara ed efficace bisogna essere soprattutto veri e usare un linguaggio immediato, pulito, che possa stimolare la loro fantasia e attrarre la loro attenzione fin dalla prima parola scritta, rispondendo subito alla loro domanda e, solo dopo, argomentando e spiegando.
Quanto è importante per un autore di libri per bambini e ragazzi l’illustratore delle proprie storie?
Credo che sia un aspetto fondamentale. Un buon libro per ragazzi deve essere ben illustrato, le immagini sono fondamentali per associare le parole e fissare i concetti. La mia casa editrice mi ha sempre affiancato artisti di alto livello che hanno saputo interpretare straordinariamente le mie storie con le loro illustrazioni.
Ci parli delle più belle Fiabe di Collodi.
Questo è il mio primo lavoro di riscrittura di testi che appartengono alla letteratura mondiale. Fino ad ora mi sono occupato prevalentemente della collana “Piccoli Mondi” dove raccontavo luoghi in cui possano ritrovarsi grandi e piccini. Le “Favole di Collodi”, invece, ci regalano un viaggio pieno di avventure insieme a Pinocchio e ai suoi “cugini” Minuzzolo e Giannettino, due personaggi che hanno anticipato di qualche anno la nascita del burattino più famoso del mondo. Attraverso i loro occhi il lettore andrà alla scoperta della storia, della geografia e delle tradizioni italiane, vivendo da protagonista il fascino di un racconto senza tempo che, ancora oggi, è in grado di sorprendere ed emozionare.
Fare lo scrittore oggi sembra uno dei sogni nel cassetto più gettonati. Che consigli si sentirebbe di dare a chi vuole intraprendere questa strada? Cosa non può mancare per diventare uno scrittore di libri per bambini e ragazzi magari di professione?
L’elemento fondamentale è la capacità di saper sognare. Ma per farlo è importante leggere tanto. La scrittura non è soltanto ispirazione ma anche tecnica, perciò bisogna studiare ed essere “affamati” lettori. E poi bisogna esercitarsi tanto, non spaventarsi di fronte ai no e, soprattutto, mettere da parte i sogni di ricchezza.