Premio Croce, selezionati i primi finalisti 

Nella sezione saggistica anche l’abruzzese Valeriano con Malacarne un saggio su donne e manicomio

PESCASSEROLI. Ci sono i giornalisti Ezio Mauro e Paolo Mieli e anche il Ministro della cultura Dario Franceschini tra gli autori scelti per il Premio nazionale di cultura Benedetto Croce. Ma nella rosa dei selezionati per le tre sezioni del premo (saggistica, narrativa e letteratura giornalistica) anche la ricercatrice abruzzese Annacarla Valeriano. La scelta della giuria è stata fatta sulla base delle proposte di 19 case editrici. I giurati avranno 45 giorni per scegliere le terne di opere che saranno sottoposte alle 25 giurie popolari della regione (21 scuole superiori, gruppo di lettura del carcere di Sulmona, università della “Libera età” di Lanciano e Sulmona, associazioni di Pescasseroli).
Per la saggistica, in gara la sestina composta da Maurizio Bettini, con "Viaggio nella terra dei sogni" (Il Mulino), "resoconto" dei sogni comuni a tutti gli uomini; Maurizio Ferraris, con "Postverità ed altri enigmi" (Il Mulino), tra la potenza del web e il desiderio umano di aver sempre ragione; Pietro Boitani con "Dieci lezioni sui classici" (Il Mulino); Annacarla Valeriano, ricercatrice presso l'"Archivio della memoria memoria abruzzese" della Fondazione Università di Teramo, con "Malacarne. Donne e manicomio nell'Italia fascista" (Donzelli), sulle donne che hanno consumato la loro vita negli istituti psichiatrici; Vito Teti, "Quel che resta" (Donzelli), in cui l'antropologo si interroga sull'abbandono di piccoli centri; e Alessandro Barbero, con "Caporetto" (Laterza), sul centenario della battaglia.
Per la narrativa sono stati scelti Giosuè Calaciura, con "Borgo Vecchio" (Sellerio), storia d'amore e dolore ambientata a Palermo; Dario Franceschini, con "Disadorna ed altre storie" (La Nave di Teseo), racconti italiani colti dallo sguardo di eccentrici protagonisti; Cristina Battocletti con "Bobi Bazlen, L’ombra di Trieste" (La Nave di Teseo), biografia di uno dei protagonisti della cultura triestina del secolo scorso; Tiziana Ferrario, "Orgoglio e pregiudizi"(Chiarelettere), storie di donne in lotta contro le discriminazioni; il musicista Massimo Bubola, con "Ballata senza nome" (Frassinelli), sulla battaglia di Caporetto.
Per la letteratura giornalistica, infine, un'altra sestina con Flavia Piccinni, "Bellissime", reportage sulle baby-modelle (Fandango); Leonardo Palmisano, "Mafia Caporale" (Fandango), inchiesta sullo sfruttamento criminale del lavoro; Paolo Mieli, "Caos Italiano" (Rizzoli), sul dissesto della politica italiana; Silvia Ronchey, "La cattedrale sommersa" (Rizzoli), viaggio tra simboli e tradizioni che legano Oriente e Occidente; Paolo Pagliaro, "Punto. Fermiamo il declino dell’Informazione" (Il Mulino); Ezio Mauro, "L’anno del ferro e del fuoco" (Feltrinelli), sul centenario della rivoluzione russa. Il lavoro delle giurie popolari inizierà il 10 marzo, a Pescara e si concluderà il 26 maggio, ad Avezzano, quando le giurie renderanno note le loro scelte. Le giornate conclusive del Premio si terranno dal 26 al 28 luglio a Pescasseroli. (a.c.)
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