Il libro di marroni

Sesso, poesia e sacro nella vita di Colette Peignot

Con la pubblicazione del pregevole volume “Laure. La sovrana dell'erotismo”, dedicato alla poeta e pensatrice francese Colette Peignot, lo studioso abruzzese Aldo Marroni, docente di Estetica nell'uni...

Con la pubblicazione del pregevole volume “Laure. La sovrana dell'erotismo”, dedicato alla poeta e pensatrice francese Colette Peignot, lo studioso abruzzese Aldo Marroni, docente di Estetica nell'università d'Annunzio di Chieti-Pescara, prosegue il suo percorso di approfondimento dei maestri occulti del '900. Per anni amico di penna del filosofo, scrittore e artista Pierre Klossowski, fratello del pittore Balthus, al quale ha dedicato diversi saggi, Marroni si è occupato dei filosofi Carlo Michelstaedter e Antonio Sarno e degli scrittori Cristina Campo e Dino Campana nel volume “Filosofie dell'intensità. Quattro maestri occulti del pensiero italiano contemporaneo”, edito da Mimesis nel 1997. Sempre per la casa editrice lombarda ha pubblicato “Laure” (2015, 159 pagine, 10 euro), raccogliendo testi inediti in Italia di Colette Peignot (Laure il nom de plume), poeta e scrittrice, morta 35enne di tubercolosi nel 1938, compagna dello scrittore Georges Bataille, col quale visse una devastante comunione erotica.

Il volume curato da Marroni è aperto dal suo saggio “Dal sacro all'erotismo transitivo” e dal testo “Bataille-Laure: l'Etna e l'esperienza del sacro” di Rosalba Galvagno, docente nell'ateneo di Catania, seguiti dalla traduzione degli sconvolgenti e violenti scritti di Colette/Laure: testi poetici, frammenti di testi erotici, stralci di quaderno, lettere a Bataille e all'amico Michel Leiris.Il libro si chiude con alcuni scritti su Laure di Bataille stesso, che un anno dopo la morte della compagna stampò fuori commercio “Le Sacré”, volumetto con i testi inediti di Laure sul sacro. Ribellione alla cupa religiosità materna, desiderio di trasgressione, esperienze estreme (l'ascesa alle bocche dell'Etna) e inquietudine esistenziale animarono, sottolinea Marroni, la giovane Colette, le cui letture andavano da Nietzsche a d'Annunzio a Gide. In lei i temi del sacro, dell'erotismo e della morte, scrive il docente abruzzese, «sono pensati e vissuti con una radicalità tale da elevarla a luminosa meteora in grado, con la sua presenza intellettuale, di rischiarare i parigini convulsi anni Trenta, di assurgere a icona di molte imprese politico-filosofiche». Colette/Laure è un'irregolare, divorata dal demone della curiosità. (afu)

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