Rifiuti, il Civeta riapre ai comuni
Finita l’emergenza nel Chietino. Carulli: grazie ai processi virtuosi
FARA FILIORUM PETRI. Finisce l'emergenza nel comprensorio dei 20 Comuni aderenti al Consorzio dei rifiuti del Chietino, che dalla metà del mese si era visti sbarrare i cancelli del centro di compostaggio Civeta di Cupello, chiuso ai carichi provenienti da fuori ambito del Vastese. Ingresso di nuovo aperto alle 50 tonnellate in partenza ogni due settimane a partire da novembre, questa la novità che arriva su una situazione che stava avvicinandosi a grandi passi all'alternativa drammatica tra la paralisi della raccolta e l'aumento esponenziale della tariffa con destinazione dei camion verso la Romagna a costi insostenibili per un Consorzio già in sofferenza di 3 milioni di euro. Un successo per il binomio Consorzio-Consac srl (braccio operativo a maggioranza pubblica). A commentarlo per primo è il presidente, Adamo Carulli, che giorni fa aveva lanciato l'appello ai sindaci e alle famiglie per la riduzione allo stretto indispensabile del conferimento di rifiuto umido per smaltirne almeno una parte con il compostaggio domestico. «Ora la metà del nostro organico», spiega, «potrà ritornare al centro del Civeta. In questi pochi giorni sarà sufficiente limitare, come è stato già fatto, la quantità di umido destinato alla raccolta della Consac, mentre a settimane alterne continuerà il conferimento al centro Aciam di Aielli nell'Aquilano, la cui disponibilità a accogliere il surplus rispetto alle 50 tonnellate bisettimanali ci ha evitato la crisi in aggiunta all'atteggiamento responsabile dei cittadini».
Dopo il pericolo scampato, Carulli rimarca che la prassi di limitare il conferimento dell'organico e aumentare il ricorso al compostaggio in suoli di proprietà è virtuosa e dovrà essere mantenuta per contribuire a calmierare i costi del servizio, un interesse condiviso alla pari tra utenti e Consorzio. «Chiedere ai cittadini di avviare azioni di compostaggio domestico, per la sola frazione di rifiuto biodegradabile», osserva, «non solo è utile e giusto per l'ambiente, ma consente alle comunità di risparmiare su trasporto e smaltimento di materia utile e riciclabile per i propri orti e giardini. Del resto», aggiunge, «il nostro territorio è un luogo dove è abbastanza agevole il compostaggio e il riciclo in economia degli scarti vegetali».
Il presidente poi para le polemiche di questi giorni su responsabilità e cause remote della crisi del Consorzio, nato alla fine degli anni Novanta per garantire costi accettabili attraverso la dotazione della discarica consortile di Colle San Donato, la cui attività finì 4 anni fa per raggiungimento anticipato della capienza.
«L'intelligenza di una classe dirigente e amministrativa», dice Carulli, «sta nel come avviare processi virtuosi di economicità dei servizi, piuttosto che polemizzare sulle situazioni pregresse. E ribadisco che solo riducendo il quantitativo dei rifiuti, anche col riuso intelligente, possiamo avviare una seria ed economica gestione del settore». (f.b.)
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