Le maxi file alla Cgil per farsi calcolare gli importi dell’Imu

14 Giugno 2012

Cittadini tartassati, Di Odoardo e Oleandro denunciano il caso delle bollette dell’Eni gas su consumi solo presunti

TERAMO. Cittadini massacrati dai pagamenti. La Cgil segnala due casi di gravi disagi legati all’Imu e alle bollette del gas.

Nel primo caso il segretario generale Giampaolo Di Odoardo segnala le lunghe file di persone che già dalla mattina alle 5,30 si radunano davanti al Caf della Cgil in viale Crispi per farsi fare il calcolo dell’Imu dovuta e riempire il famoso F24. «Fino a poco fa si parlava di un rinvio, poi si diceva che si doveva pagare in una sola tranche, poi in tre e infine in due: un clima di incertezza che ha indotto tutti ad aspettare e adesso ci sono gravi disagi per i cittadini», esordisce Di Odoardo, «che sono costretti a stare in fila per ore e ore. Noi distribuiamo 400 biglietti per la fila al giorno. E poi dovranno pure fare la fila per andare a pagare». Pare che il brusio delle voci all’alba abbia causato anche le lamentele degli inquilini dello stabile che ospita la Cgil. Il sindacato inoltre rivolge un appello ai Comuni perchè nell’approvazione del regolamento sull’Imu prevedano il caso degli anziani ricoverati nelle case di riposo: avendo nella struttura sanitaria la residenza, paradossalmente si troverebbero a pagare l’aliquota della seconda casa per la loro prima abitazione.

Ma i disservizi non sono solo legati all’Imu. Geppino Oleandro, segretario dello Spi Cgil, parla di problemi con l’Eni gas: «non ha inviato le bollette negli ultimi mesi e ora stanno arrivando delle stangate con arretrati, conguagli e consumi presunti: le bollette si configurano come veri e propri anticipi di contanti, iniqui e insostenibili, pretesi dai cittadini». Il sindacalista parla di bollette che superano anche i mille euro, alcune arrivano a 1.800, soprattutto a Martinsicuro e Roseto. «Molti chiedono la rateizzazione, che viene concessa», spiega il sindacalista, «in due tranche sotto i mille euro, in tre sopra. Ma la media delle pensioni nel Teramano è 650 euro, per cui servono più rate, che non superino il 10% del reddito. E poi si deve prevedere un’alternativa all’autolettura, perchè per i pensionati è complicata. Noi stiamo incontrando i Comuni interessati, perchè inducano la società a modificare la situazione e a ricalcolare gli esatti consumi».

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