È morto Patrice, il “pasticciere francese” 

Borderon aveva 57 anni, prima del terremoto era famoso per la sua “Suisse” nel locale di via Cavour

L’AQUILA. “Buon viaggio Patrice...”. Tantissime le testimonianze di affetto nei confronti di Patrice Borderon, scomparso il giorno di Natale all’età di 57 anni.
Francese di nascita, aquilano di adozione, era apprezzato in città come pasticciere specializzato in delizie francesi. Molto famosa, tra le sue creazioni, la Suisse, uno dei dolci più caratteristici della Musette, la caratteristica pasticceria francese aperta in centro, in via Cavour, prima del sisma e poi trasferita in via Carducci, nei pressi di Pettino. Patrice, che non viveva più all'Aquila da qualche anno, era apprezzato anche come musicista. Un batterista dallo stile personalissimo, a suo agio con ritmi rock o funky, condotti da lui con tocco leggero ed elegante, cosa tutt'altro che scontata tra i “suonatori di tamburi”. Lo ricordano in questa veste quelli che (e non furono pochi) seguirono le sorti, per un certo periodo piuttosto fortunate, di alcuni gruppi musicali nostrani, come i Khany Scjoty e i RioSave. Di queste band Patrice fu grande protagonista, suonando dal vivo in tutta Italia in manifestazioni ad Arezzo Wave, Anagrumba, No Playback, Rock Targato Italia. Una session la si ricorda anche negli studi di Radio Rai. «Patrice portò la sua amatissima batteria anche al Condulmer Studio Recording di Treviso, che allora era uno dei più importanti studi di registrazione in Europa», ricordano i suoi compagni di band. «Patrice ci ha lasciato, ma resta il suono di un metronomo nella testa e il ricordo di ore di sala prove, a far funzionare testardamente un pezzo». Tante le persone ai funerali, celebrati nella chiesa di San Sisto. Lascia le due figlie Melanie e Violette.
Lo scorso anno, L'Aquila piangeva la scomparsa di un altro batterista, Giancarlo Canelli.
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