A24 e A25, tre richieste a Salvini: pedaggi ridotti, sconti e sicurezza 

Al ministero delle Infrastrutture i sindaci invocano tariffe al 50% per tutti e azzerate per i pendolari La delegazione che va a Roma sarà composta da 10 amministratori locali abruzzesi e altrettanti laziali

AVEZZANO. Dimezzare le tariffe, azzerarle per i pendolari e creare un tavolo istituzionale sulla sicurezza: il comitato che raccoglie i sindaci dei Comuni serviti da A24 e A25 si presenta a Roma con tre proposte secche. Martedì una delegazione che rappresenta 117 amministratori d’Abruzzo e Lazio viene finalmente ricevuta da Matteo Salvini, titolare del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit). Sul tavolo i temi per i quali il gruppo presieduto da Velia Nazzarro, sindaca di Carsoli, si batte da anni: costo dei pedaggi e messa in sicurezza della via che unisce Adriatico e Tirreno.
in venti al mit
Sarà composta da venti persone la delegazione che rappresenterà i cittadini che, per raggiungere le grandi città, non possono fare a meno della A24 e della A25. «Dieci dell’Abruzzo e dieci del Lazio», precisa Nazzarro, «scelti in base a due semplici criteri: la rappresentanza territoriale e la disponibilità». Rappresentatività politica? «Mai presa in considerazione», taglia corto la sindaca di Carsoli, «il primo criterio che abbiamo sempre preso in considerazione è quello geografico: della maggior parte dei sindaci non so neanche di che partito sono!».
dimezzare i pedaggi
Esultare per il blocco delle tariffe secondo Nazzarro ha poco senso: «Gli aumenti erano legati alla convenzione con Strada dei parchi. Se non c’è più, non è più automatico quell’aumento che, dal 31 dicembre 2017, siamo riusciti ad evitare. Ora è lo Stato, attraverso Anas, che decide sul costo delle tariffe», continua la sindaca, «quindi è giusto che decida nell’interesse dei cittadini: visto che A24 e A25 sono le autostrade più care d’Italia, chiediamo un netto taglio delle tariffe. E non parliamo di 10 centesimi: vogliamo la riduzione di almeno il 50%».
investimento sul territorio
Mancati introiti dovuti al dimezzamento dei pedaggi? Non la vedono così i sindaci: «È un investimento», incalza Nazzarro, «un investimento sul territorio: a parte il fatto che non è detto che la cifra incassata coi pedaggi venga dimezzata, perché se costasse meno l’autostrada verrebbe utilizzata di più. Quei mancati introiti andrebbero considerati fondi che lo Stato investe su territori per certi versi svantaggiati, agevolando la mobilità innanzitutto dei residenti delle aree interne».
pedaggio zero ai pendolari
I 117 sindaci abruzzesi e laziali che martedì vanno a Roma chiederanno anche di azzerare il pedaggio per chi è costretto a viaggiare per motivi di lavoro, di studio o di salute: «Una misura che esiste già in altri territori italiani, da concedere ovviamente a chi può certificarla. Faccio un esempio su tutti», spiega la presidente del comitato, «chi è in dialisi a giorni alterni nell’ospedale di una grande città».
programmare la sicurezza
C’è poi un terzo punto sul quale insisteranno gli amministratori locali: «Un tavolo istituzionale, previsto ora per legge, per affrontare il tema sicurezza: per monitorare regolarmente lo stato di salute dell’infrastruttura e programmare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Non dimentichiamo», conclude la sindaca di Carsoli, «che parliamo di un’autostrada che, tra le altre cose, tagliando da un alto all’altro la penisola, è strategica per la protezione civile».
riduzioni assicurate
Sul fatto che A24 e A25 costeranno meno il centrodestra abruzzese ci mette la faccia: «Non solo non ci saranno rincari», assicura Guido Liris, assessore regionale eletto in Senato con FdI, «ma è prevista una riduzione. Sono previsti interventi di manutenzione e fondi per i piccoli Comuni», assicura il neosenatore con una nota, in cui ricorda che, col collega Etelwardo Sigismondi, ha incontrato il vice ministro Galeazzo Bignami, «facendosi portavoce delle istanze degli amministratori». Per Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura e coordinatore regionale Lega, «lo stop alle tariffe è solo un primo passo verso una gestione più vicina al cittadino, e dimostra come il ministro Salvini si sia subito messo al lavoro su una questione di primaria importanza».
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