Addio a Pallozzi, protagonista dell’arte 

Fu esponente di spicco della pittura contemporanea, alla ribalta alla Biennale di Venezia e creatore del Premio Sulmona

SULMONA. Se n’è andato in punta di piedi, con il suo stile sempre discreto, nella notte tra lunedì e martedì scorso. Gaetano Pallozzi, artista tra i più prestigiosi dell’arte contemporanea italiana e patron del Premio Sulmona, è morto 95 anni nella casa albergo Mazara, dove era ospite da qualche tempo. Oltre 60 anni di attività nel campo della pittura figurativa abruzzese hanno segnato la carriera del maestro Pallozzi. Fin da giovane, frequentando il Liceo Artistico Mazara di Sulmona, Pallozzi manifestò la sua passione per il disegno e la pittura. Conclusa la fase di appassionata ricerca pittorica, Pallozzi raggiunse la maturità artistica negli anni ’70. Le sue opere suscitarono i consensi della più autorevole critica artistica italiana. La massima affermazione Pallozzi riuscì a ottenerla con la partecipazione alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia. Come segretario generale, è stato animatore fin dall’inizio del Premio Sulmona, e di lui hanno recensito le opere critici del rango di Sgarbi, Trombadori, Bellonzi, Pontiggia. Anche se è con Vittorio Sgarbi che aveva allacciato il rapporto più stretto, fino a convincerlo a essere presidente della giuria del Premio Sulmona. In occasione dell’ultima “personale” dell’artista sulmonese, presentata nel 2015 all’età di 90 anni, Sgarbi scrisse che «la pittura di Pallozzi rimane fedele al modulo della modernità di provincia, mitigando il rigore realistico con un tocco di naiveté di radice italiana, da strapaese, che può ricordare il primitivismo di Ottone Rosai. Sulmona come un prima e un dopo, passato e presente, rimane sempre al centro del suo mondo». Tanti i messaggi di cordoglio tra i quali quelli del sindaco Annamaria Casini che ha voluto ricordarlo così: «Con Pallozzi va via un grande artista, grazie al quale la città è stata conosciuta e riconosciuta nel campo della pittura internazionale e Pallozzi ci lascia un inestimabile patrimonio artistico, culturale e umano». Un ricordo commosso anche quello dell’onorevole Stefania Pezzopane: «Pallozzi è stato uno dei più prestigiosi rappresentanti dell’arte contemporanea, un organizzatore di eventi e un operatore culturale stimato ovunque». Un ricordo dell’artista scomparso è arrivato anche dall’architetto Raffaele Giannantonio, docente universitario che ne ha raccolto l’eredità alla guida del Premio Sulmona. «Grazie tre volte, Piccolo Grande Gaetano: tre volte e tremila, per aver saputo interpretare il tempo senza pretendere di combatterlo. Cosa che a noi umani non è data e che tu, con la tua simpatica furbizia, hai evitato di fare, guadagnandoti così l’eternità». Pallozzi lascia i figli Antonietta, Mariolina e Claudio. Benedizione della salma oggi, alle 11, nel cimitero di Sulmona.
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