Addio al costruttore Giuseppe Barattelli 

Si spegne a 89 anni il capostipite della famiglia di imprenditori. Il ricordo dei colleghi. Funerali domani alle Anime Sante

L’AQUILA. Uomo, prima ancora che imprenditore. Di quelli vecchio stampo, leale, corretto, mai sopra le righe. Un aquilano doc, legato alla sua terra che tanto gli aveva dato, sul piano lavorativo. Giuseppe Barattelli, 89 anni, per tutti “don Peppe”, erede della famiglia di costruttori più antica d’Abruzzo, si è spento ieri mattina, nella sua abitazione di Sant’Antonio. Un addio in punta di piedi, com’era nel suo stile, intriso di riservatezza e rispetto. Insieme al fratello Germano, negli anni Sessanta, era stato protagonista della realizzazione di importanti opere pubbliche come il palazzo degli Uffici finanziari in corso Federico II e, a seguire, il Comando dei carabinieri a piazza d’Armi. «La città perde un gentiluomo, il nostro mondo un punto di riferimento inarrivabile», le parole del presidente dell’Ance, Adolfo Cicchetti. Tantissimi i messaggi di cordoglio e le testimonianze di affetto rivolte ai figli Ettore, Carlo, Raffaella e ai nipoti Giorgia, Elena, Alessandro e Carla. I funerali si svolgeranno domani, alle 15, nella chiesa delle Anime Sante.
L’IMPERO BARATTELLI. Il mondo delle costruzioni perde uno dei suoi tasselli più importanti. Alla famiglia Barattelli si deve l’edificazione, all’Aquila, di larga parte dell’edilizia residenziale civile del Dopoguerra, con oltre 1.800 unità abitative. Tra i principali interventi, nel 1970, i lavori di costruzione delle infrastrutture a servizio della stazione sciistica di Campo Felice, nel 1984 la caserma dei carabinieri. A seguire, la realizzazione del complesso commerciale Barbarossa e la riqualificazione edilizia della Villa comunale, fino alla fase di ristrutturazione post-sisma. «È stato un privilegio», dichiara il figlio Ettore, «stare al suo fianco come imprenditore, ma soprattutto averlo come padre. Il patrimonio più importante che ci lascia è la costante serietà, la dedizione al lavoro». Barattelli si è spento per un improvviso malore.
IN LUI L’ARTE DEL COSTRUIRE. «Il suo esempio ha insegnato a più di una generazione di costruttori l’arte e il mestiere del costruire», afferma Cicchetti. «La sua lucidità imprenditoriale e l’attaccamento al territorio resteranno dentro a chi prova a seguire, umilmente, il suo esempio». Anche il sindaco Pierluigi Biondi ha voluto rivolgere parole di cordoglio alla famiglia Barattelli: «A titolo personale e della municipalità aquilana esprimo sincere e sentite condoglianze per la scomparsa dell’imprenditore Giuseppe Barattelli. L’ultimo suo gesto d’amore nei confronti della città, l’aver riportato nella proprietà locale lo storico complesso della Reiss Romoli». Commosso il costruttore Aldo Del Beato: «Eravamo amici da 50 anni», dice, «un vero gentiluomo, corretto, leale e discreto. L’Aquila ha perso un grande esempio».
IL RITO DEL CAFFÈ. Tra gli amici intimi di Barattelli c’è l’ex direttore della Carispaq ed ex manager dell’Asl aquilana, Rinaldo Tordera: «Ho conosciuto Giuseppe nel 1999, quando arrivai all’Aquila per rimettere in piedi la Carispaq. Mi diede subito fiducia», racconta. «Mi chiamava il milanese: tanto entrai nelle sue grazie da riuscire a riportarlo in Carispaq, la banca che aveva abbandonato da un po’. Ci legava un rito: almeno una volta a settimana prendevamo il caffè alle 7, al bar del Corso, per confrontarci su tassi e mercati. Grazie a lui ho conosciuto meglio la città e gli aquilani. Un vero imprenditore, non un sedicente imprenditore, con una visione strategica nel futuro, prudenza e fiuto per gli investimenti».
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