Applausi a Bertolaso, Guzzanti contestata

Cartelli e slogan per il capo della Protezione civile. Su Facebook gruppo contro Draquila

L’AQUILA. «Guido Bertolaso? Un uomo grande, ormai una leggenda. Un condottiero a cui va tutta la nostra riconoscenza». In 300 si sono ritrovati ieri alla Villa Comunale «per dire grazie al capo della Protezione civile, al sistema Italia e a tutti coloro che hanno sostenuto L’Aquila in questa gravissima emergenza». Un appuntamento, il secondo nel giro di alcune settimane, promosso dall’associazione «Gli aquilani forti e gentili» e sostenuto anche da altri gruppi.

Alla Villa, proprio davanti al monumento ai caduti per la Patria, un grande striscione bianco con scritto «Guzzanti vergogna». E poi lo sventolio delle bandiere tricolori e un tifo quasi da stadio pro Bertolaso. Tra gli animatori della manifestazione anche diversi esponenti politici di centrodestra che hanno ricordato il lavoro svolto da Bertolaso e contestato «la campagna denigratoria portata avanti dal film documentario Draquila, realizzato dalla Guzzanti».

La manifestazione è cominciata sulle note della canzone «L’Aquila bella me’» intonata dal cantautore Aurelio Nolletti. Poi, gli interventi di consiglieri comunali, sindaci, volontari della Protezione civile e semplici cittadini. «L’Aquila non è una città piagnona e ingrata» hanno via via ripetuto Roberto Tinari, Enrico Verini e Vito Colonna (tutti consiglieri comunali di centrodestra). Ci chiediamo dov’era la Guzzanti quando c’era qualcuno che ti dava assistenza, coperte, acqua, cibo, medicine, mentre ancora si scavava sotto le macerie nella speranza di trovare qualcuno in vita. Questa signora dovrebbe vergognarsi per aver strumentalizzato la nostra tragedia».

Grandi applausi ai sindaci di Capestrano e di Cagnano. «Ho scritto a Bertolaso» ha detto Donato Circi, primo cittadino di Cagnano, «per esprimergli tutta la mia solidarietà per la cittadinanza onoraria che il Comune dell’Aquila gli ha negato. Cittadinanza che saremo noi a dargli e speriamo che altri Comuni seguano il nostro esempio». «Sono nato all’Aquila 99 anni fa, ed è qui che voglio morire» ha detto tra gli applausi Camillo Ruggeri deciso, così come scritto su diversi cartelli, a dire 99 volte grazie a Bertolaso».

Durante la manifestazione è stata deposta una corona in ricordo delle vittime del sisma e del vigile del fuoco Marco Cavagna, morto per infarto mentre era intento a scavare tra le macerie della Casa dello studente. Ed è continuata anche la raccolta di firme per il riconoscimento della cittadinanza onoraria a Bertolaso. Un documento già sottoscritto da 2.500 persone.

Intanto dal Friuli, dove ha partecipato con Luigi Zamberletti alla cerimonia per i 34 anni dal sisma, Bertolaso ha ribadito «di aver fatto all’Aquila tutto quello che si poteva fare per sistemare decine di migliaia di persone». In quanto alla Guzzanti, «Draquila» ha detto «dà una visione parziale e non riflette lo spirito e i sentimenti degli aquilani verso la Protezione civile». A tal proposito su Facebook è nato un gruppo tematico dal titolo «Io sto contro Draquila» che conta già centinaia di iscritti.

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