Arriva il rapporto in procura sull’incidente 

L’indagine. L’animale morto per un politrauma con emorragia interna, esclusi ritardi nei soccorsi

SULMONA. I carabinieri forestali hanno consegnato un rapporto alla procura sull’incidente di lunedì pomeriggio in cui è morto l’orso Juan Carrito, diventato un simbolo dell’Abruzzo per le sue scorribande (all’animale sono stati dedicati anche importanti documentari). Si attende la decisione del magistrato di turno, ma difficilmente verrà aperta un’inchiesta, visto che già vengono esclusi sia possibili ritardi nei soccorsi che responsabilità.
La necroscopia eseguita all’Istituto zooprofilattico di Termoli ha accertato che l’animale, tre anni di età e un peso stimato di circa 160 chilogrammi, è morto «per un politrauma con emorragia interna iperacuta» che «non gli avrebbe dato scampo anche in caso di un intervento immediato» (l’agonia è durata quasi un’ora), che in ogni caso «nessuno sarebbe stato in grado di assicurare perché non esiste un pronto intervento veterinario», come evidenziato in una nota del Parco nazionale d’Abruzzo.
La vicenda dell’orso Juan Carrito ha innescato un vasto dibattito. Da registrare l’intervento della senatrice Gabriella Di Girolamo (capogruppo 5 Stelle alla Commissione ambiente). «Cosa si fa però per evitare che si ripetano queste sciagure, per tutelare l’orso marsicano e le altre specie protette?», sottolinea la parlamentare sulmonese, «lo avevo chiesto attraverso una interrogazione al ministro Salvini, volevo conoscere le sue intenzioni sul prosieguo dei lavori avviati dal vecchio governo con nuove barriere di protezione e se ritenesse opportuno suggerire, tra gli investimenti presenti nei piani economici finanziari sottoposti a rinnovo, l’inserimento di nuove opere come gli ecodotti per le autostrade A24-A25. Auspicavo una risposta dal ministro che, invece, non si è mai espresso. Il Parco della Maiella, assieme al Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise e alla Riserva del monte Genzana, nel rapporto Orso marsicano 2019, hanno certificato che le aree di passaggio e di presenza dell’orso si intersecano e fiancheggiano inevitabilmente alcuni tratti dell’autostrada nonché l’area di Case Pente, destinata alla costruzione della centrale Snam funzionale al metanodotto linea adriatica. Queste aree rappresentano dunque un importante corridoio faunistico e sito di alimentazione dell’orso bruno marsicano. Mi trovo quindi d’accordo con il senatore Liris: si apra una seria riflessione sulla tutela della fauna e in special modo delle specie protette, e rilancio il suo appello suggerendo alla maggioranza di governo di iniziare con la valutazione del documento con il quale ieri 15 associazioni riconosciute, hanno ribadito il no alla realizzazione del metanodotto».
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