Artista aquilano realizza la Croce per il Papa beato

Adolfo Giusti ha realizzato la croce processionale posizionata immediatamente dietro il feretro di Giovanni Paolo II

L'AQUILA. La croce processionale posizionata immediatamente dietro il feretro del Papa beato parla aquilano. Infatti è stata realizzata dall'artista Adolfo Giusti. La croce, commissionata dall'allora arciprete della basilica vaticana, cardinale Virgilio Noè, è stata utilizzata per la prima volta in San Pietro ai vespri di Pasqua 2001 e, successivamente, anche in occasione della traslazione del beato Giovanni XXIII.

«Probabilmente qualcuno, grazie a te, guardando questa stupenda opera, potrà convertirsi alla fede», queste le parole del cardinale Noè rimaste impresse nell'animo di Adolfo Giusti nel momento in cui consegnò l'opera al porporato. «Per me», ha detto Giusti, «vedere la "mia" croce accanto alla bara del beato Giovanni Paolo II è stata un'emozione profonda e ringrazio di cuore l'arcivescovo Molinari che mi ha sempre accompagnato nel cammino di fede e artistico e che, avendo partecipato alla messa di beatificazione, l'ha vista e mi ha subito telefonato». La croce misura 71x64 centimetri e culmina in ogni suo braccio con lobi sbalzati a forma di foglia. Nel lato anteriore riporta tutta la simbologia trinitaria, che inizia nel lobo superiore con la figura di Dio Padre, procede con la colomba dello Spirito Santo e si chiude al centro con la raffigurazione del Cristo crocifisso. Nel lato posteriore, invece, sono presenti le figure dei santi Pietro e Paolo, lo stemma di Giovanni Paolo II e quello del cardinale Noè. L'artista, che vive e lavora nella frazione di San Vittorino, ha alle spalle una lunga esperienza nel campo dell'oreficeria e nell'insegnamento dell'arte orafa all'istituto d'arte «Muzi».

Giusti si è già distinto nella creazione di pregiate opere a ispirazione religiosa come una serie di patene in argento per la cattedrale cattolica di New York, commissionategli dall'allora arcivescovo Peressin, un pannello di rame raffigurante San Bernardino conservato a Siena e il trofeo in argento chiamato «La Pace per la Perdonanza Celestiniana». Un'altra preziosa creazione di Giusti è l'urna che custodisce le reliquie di Sant'Eusanio Forconese. L'opera, in argento e cristallo, ha la forma di un parallelepipedo con un tetto a quattro spioventi, nei quali sono rappresentate scene della vita del santo. Uomo di profonda fede, Giusti concepisce la sua arte come un servizio alla chiesa e alla liturgia e perciò il suo cammino artistico non può disgiungersi da quello spirituale.