Avezzano sotto i bombardamenti Il ricordo a 80 anni dall’eccidio  

Il 22 maggio 1943 le incursioni aeree degli Alleati provocarono 40 morti. Il 78% delle case subì danni Cerimonia in municipio per non dimenticare la brutale strage durante la Seconda guerra mondiale

AVEZZANO. Il massacro iniziò quando le fortezze volanti degli Alleati sbucarono dai crinali del Monte Salviano alle 6.30 del 22 maggio. La città, che a malapena aveva rialzato la testa dal tragico sisma del 1915, finì nuovamente in preda al terrore. Stavolta fu la guerra a mietere vittime: 94, secondo i resoconti ufficiali, su 85 bombardamenti aerei che distrussero il 78 per cento del patrimonio architettonico della città. Ma la data diventata simbolo del dramma è quella del 22 maggio 1943: ottanta anni fa esatti. La distruzione ebbe inizio alle prime luci dell’alba: gli aerei americani lanciarono l’offensiva su Avezzano sganciando dal cielo tutto il loro arsenale distruttivo. Le vittime furono 40 in appena poche ore. Centinaia i feriti. La furia distruttiva si riversò sulla città ferita anche il giorno seguente, il 23 maggio, dalle 10.20 alle 12.35. Altri morti, altro sangue, altra devastazione. Avezzano, per via della sua posizione strategica (nodo stradale e ferroviario cruciale tra il Tirreno e l’Adriatico), finì spesso al centro di rastrellamenti, rappresaglie e soprattutto incursioni aeree. Se ne conteranno 1.722 al termine del secondo conflitto mondiale con 3.884 bombe sganciate. Alcune di queste ancora inesplose: l’ultima è stata rinvenuta e disinnescata lo scorso 26 febbraio. Una tragedia che il Comune di Avezzano ha voluto ricordare in una breve cerimonia in municipio, davanti alla lapide che ricorda la medaglia d’argento al valor civile attribuita alla città dal presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, il 31 dicembre 1961. «Sotto l’infuriare dei bombardamenti e delle rappresaglie nemiche», si legge nella motivazione del conferimento – richiesto dall’allora sindaco Alcide Lucci - «che causavano gravissime perdite umane e materiali, conserva intatta la sua fede nella libertà e nei destini della Patria». Alla cerimonia di ieri hanno partecipato il vicesindaco Domenico Di Berardino, l’assessore alla cultura Pierluigi Di Stefano, Gino Vivio Laura Mancini, presidente dell’Auser, promotori dell’evento, e il presiedente dell’associazione vittime civili di guerra, sezione L’Aquila, Attilio Maurizi. Avezzano, stando a fonti ufficiali, subì 85 bombardamenti aerei. Un’altra distruzione dopo quella del terremoto del 13 gennaio 1915: il 78 per cento delle abitazioni riportarono notevoli danni e 350 furono completamente rase al suolo; la stazione ferroviaria fu oggetto di ben 15 attacchi aerei e fu completamente distrutta. Era il principale obiettivo per impedire il rifornimento di armi e munizioni all’esercito tedesco.
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