Istituzione sinfonica abruzzese

Cialente a D’Alfonso: «L’Isa non è sacrificabile»

L’AQUILA. «Ho troppa stima del presidente D’Alfonso e degli assessori regionali per pensare, anche lontanamente che le assurde dichiarazioni del dirigente regionale alla Cultura, dottor Zappacosta,...

L’AQUILA. «Ho troppa stima del presidente D’Alfonso e degli assessori regionali per pensare, anche lontanamente che le assurde dichiarazioni del dirigente regionale alla Cultura, dottor Zappacosta, sull’Isa siano la posizione della giunta. Né potrei mai pensare che l’esecutivo, per esprimere una volontà, faccia andare avanti un dirigente...per vedere cosa succede, una sorte di drappello esplorativo al limite sacrificabile. Sarebbe di una gravità assoluta». A parlare è il sindaco Massimo Cialente che bacchetta Zappacosta ma anche la stessa giunta regionale e che sollecita D’Alfonso ad ufficializzare la sua posizione, «quella vera, che gli abruzzesi hanno il diritto di conoscere. Resta una questione di metodo», aggiunge Cialente. «Nel Comune dell’Aquila, sgarrupato come pochi, guidato tra l’altro da un apprendista stregone quale il sottoscritto, dirigenti e funzionari, prima di rilasciare dichiarazioni o interviste, o partecipare a trasmissioni, chiedono il permesso. Sono regole della pubblica amministrazione, direi l’abc. I liberi pensatori, se vogliono sostituirsi alla politica (eletta), si licenziano, si candidano, e ci fanno vedere cosa sanno fare. Per tornare alle dichiarazioni di Zappacosta, a parte l’ineleganza nei confronti di alcuni esponenti delle istituzioni culturali, vi sono due passaggi che, se confermati, mi fanno chiedere in mano a chi stiamo e se il presidente D’Alfonso e la giunta se ne rendano conto. L’Isa è istituzione aquilana, che si può tranquillamente chiudere, come si è chiusa la Sinfonica del Lazio, perché in fondo è un baraccone. Allora è arrivato il momento di ricordare che l’Isa è una delle Istituzioni culturali, e non solo fra quelle musicali, ritenuta in Italia da annoverare tra le più prestigiose e valide. È e rappresenta l’Abruzzo intero. Il Ministero l’ha in tale considerazione che le assegna ogni anno, da anni, una cifra dal Fus (Fondo unico dello spettacolo) tra le più alte d’Italia, 1 milione e 400 mila euro. Questo viene fatto su una severa graduatoria che riposa su valutazioni di merito e qualità. Non marchette, quelle che hanno segnato la storia di tante regioni. Zappacosta e la politica abruzzese sanno bene perché è nato il problema che l’attanaglia. Chi ha scritto in passato leggi senza copertura. La colpa dell’Isa è di essere nata ed avere sede all’Aquila? Mi chiedo dov’è la politica. Si deve davvero arrivare ad avviare una raccolta fondi per salvare l’Isa? Il Comune dell’Aquila è pronto, si può mettere in prima fila. Certo, se servirà si farà. Ma poi qualcuno, e non solo i dirigenti regionali, dovrebbe trarne le conseguenze, politiche e morali, dinanzi agli abruzzesi e al Paese. Così non si va da nessuna parte. Aspetto con ansia di conoscere la posizione della giunta e del presidente».

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