storie di famiglie

Dalle streghe all’avezzanesità con Ziriòna e Nìne Cacàccia

di Giovanbattista Pitoni Giacinta Michetti (nata ad Avezzano il 22.9.1876 ed ivi deceduta il 16.12.1967), conosciuta con il soprannome di Ziriòna, notissima popolana, interessò, nel lontano passato,...

di Giovanbattista Pitoni

Giacinta Michetti (nata ad Avezzano il 22.9.1876 ed ivi deceduta il 16.12.1967), conosciuta con il soprannome di Ziriòna, notissima popolana, interessò, nel lontano passato, due noti scrittori e ricercatori di usi e costumi abruzzesi. Giuseppe Pennazza (I racconti di Angizia) racconta come, durante la sera di Natale, le vie di Avezzano si spopolassero e si impregnassero di un odore, spesso troppo forte ed acre, di olio fritto; le case si illuminavano e, quando fuori tutto taceva ed era deserto, le famiglie erano riunite intorno al camino ove immancabilmente ardeva il ciocco, si vedevano nell'oscurità grandi torce portate da alcun giovinastri che attraversavano le vie e i vicoli gridando ripetutamente: Streò', streò, alla casa Ziriò'! (stregona, stregona, alla casa di Ziriòna!). Ma dov'è il nesso tra Ziriòna e la strega? Secondo una leggenda abruzzese di fine Ottocento chi nasce tra il 24 ed il 25 dicembre, è strega (se femmina) o licantropo (se maschio). Gennaro Finamore (Credenze usi e costumi abruzzesi) descrive le operazioni necessarie per evitare la “disgrazia”: se il bambino o la bambina nascono alla mezzanotte in punto, la levatrice li incide, senza indugio, ad un orecchio, in modo da farne stillare nove gocce di sangue. L'artificio consente alle creature di sfuggire al loro… tragico destino; per essere ancora più certi del risultato, il padre, nelle tre notti successive al Natale, deve fare, con la punta di un ferro rovente, una croce sopra un piede del povero neonato. Giacinta, dunque, era nata la notte di Natale? Nulla di tutto ciò e l'arcano si spiega nel modo seguente: il marito di Ziriona, Pietro Spera, era nato la sera del 24 dicembre del 1869: per la credenza popolare, dunque, doveva essere stregone o lupo mannaro; la moglie dello stregone, per… estensione del giudicato (così direbbero gli avvocati!), sarebbe automaticamente diventata una streòna che, tuttavia, fu un personaggio che molti ancora ricordano. Ebbe cinque figli dei quali l'ultimo, Antonio (Nìne Cacàccia), fu personaggio simpatico, semplice nel linguaggio e nei ragionamenti ma schietto e sincero, visceralmente sostenitore dell'avezzanesità, si fermava con tutti, ascoltava, esprimeva sommari giudizi su fatti ed individui, riaffermava l'incrollabile speranza nell'istituzione della provincia di Avezzano, ostentava l'indiscutibile “parentela” con uomini illustri, soprattutto con il presidente pro-tempore dell'America! Morì, a seguito d'incidente stradale, nel 1988.

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