De Nino-Morandi l’edificio sequestrato è in totale abbandono

Due anni fa i sigilli per lavori di adeguamento non a norma Studenti a Pratola e la sede alternativa resta un miraggio

SULMONA. Sono ormai passati due anni dal sequestro dell’edificio scolastico che ospitava l’istituto De Nino-Morandi e i segni dell’incuria e dell’abbandono cominciano a essere fin troppo evidenti. Vetri rotti, erbacce, calcinacci e sporcizia ovunque. In questi 24 mesi si sono susseguiti vertici in procura, incontri in prefettura e cambi di sede, fino al trasferimento all’Iti di Pratola.

Per quest’anno a settembre la campanella di inizio anno è suonata proprio nella sede dell’istituto professionale, mentre la ricerca di una struttura sostitutiva in città è stata letteralmente fagocitata dal terremoto che il 24 agosto scorso ha colpito il Centro Italia e dal caos scatenato in città con traslochi di interi istituti scolastici insicuri e richieste per i Musp rimaste per ora su carta. Non si sa più nulla nemmeno delle pratiche di dissequestro dell’istituto scolastico dove persino i nastri dei sigilli appaiono logorati.

La scuola è ormai chiusa dal 2014, quando la Guardia di Finanza appose i sigilli al cantiere per interventi di ristrutturazione non a norma. Per questo lo scorso mese di luglio era stato deciso di trovare una sede alternativa in città. Discorso accantonato, poi, dopo il sisma del 24 agosto, anche se a parole i rappresentanti delle istituzioni restano tutti d’accordo sulla necessità di riportare gli studenti a Sulmona. Ma anche quest’anno i circa 400 studenti degli istituti per geometri e ragionieri sono stati costretti a tornare all’Iti di Pratola, come avviene ormai da quasi due anni.

Del resto, la ricerca della sede alternativa è legata ai sigilli che sono ancora posti su una parte dell’edificio e che ne ritardano la riconsegna alle istituzioni, coi soldi pubblici spesi che stanno andando in malora assieme alle pareti che erano state ridipinte di fresco. Tutti interventi che dovranno essere rifatti, come quelli sui pilastri giudicati non a norma.

Era il 17 ottobre del 2014 quando la Finanza, in esecuzione di un provvedimento del gip del tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta dei pm Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, ha sequestrato il complesso scolastico del tecnico commerciale “De Nino” e del tecnico per geometri “Morandi”. Le indagini hanno rivelato che le opere di adeguamento erano state eseguite solo in parte o in maniera difforme dal progetto. Nell’inchiesta sono rimaste coinvolte sette persone, indagate, a vario titolo, per reati di falso e truffa ai danni dello Stato.

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