La giornata ecologica promossa dall’associazione Agenda 21, raccolti quintali di immondizia

Eremo tra rifiuti e degrado

Cento volontari al lavoro per ripulire Sant’Onofrio

SULMONA. Un’autentica miniera, ma di rifiuti. Bottiglie di plastica, vetro e lattine. Eternit e materiali di scarto dell’edilizia. Oltre a vecchi elettrodomestici e pneumatici. Rifiuti abbandonati e sepolti in mezzo al verde. È questo lo scenario che si è aperto davanti agli occhi di un centinaio di volontari che, ieri, si è dato appuntamento per ripulire l’eremo di Sant’Onofrio.

Mentre la città si prepara a ricevere il Papa, anche riflettendo sulla bellezza dei luoghi celestiniani, c’è chi ha deciso di lasciare da parte le parole e rimboccarsi le maniche. Ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani. Asssociazioni e privati cittadini. Tutti hanno risposto all’eco-iniziativa lanciata dall’associazione Agenzia 21 per lo sviluppo sostenibile. E di lavoro ce n’è stato davvero per tutti. Nell’area circostante il campo, lungo la strada che dall’Abbazia celestiniana conduce al rifugio di San Pietro Celestino, è stato trovato davvero di tutto. Una sorta di discarica sedimentata nel corso degli anni. Vecchi forni da cucina e sanitari rotti. Stendipanni e pneumatici tra i quali sono cresciuti alberi e arbusti. E ancora secchi e taniche di latta, siringhe e pezzi di eternit. Oltre ai «classici»: bottiglie di plastica, di vetro, piatti, cartacce e buste piene di immondizia.

La risposta dei volontari, però, è stata altrettanto consistente. Un centinaio di persone e il sostegno di numerosi enti e associazioni di Sulmona e del circondario (Celestiniana, Giro di Vento, La Libellula, Movimento Zoè, O-live!, SulmonaCinema, Orsa Pro Natura Peligna, Comitati cittadini per l’Ambiente, cooperativa Nuovi orizzonti sociali, cooperativa Stella Alpina, Parco nazionale della Majella, gruppo Scout Agesci, Guardie ambientali d’Italia e Sulmona Rugby). «Siamo molto contenti della risposta che c’è stata da parte della gente» afferma una delle promotrici, Cinzia Curini di Agenzia 21 «in tanti, spontaneamente, si sono rimboccati le maniche per dare il proprio contributo. Si tratta sicuramente di un’iniziativa da ripetere, anche se la zona avrebbe bisogno di un intervento più radicale di vera e propria bonifica».

All’inizio della giornata il gruppo provinciale delle Guardie ambientali, presieduto da Giuseppe Larosa, ha tenuto una mini-lezione su pulizia e riutilizzo dei materiali. «Per smaltire una gomma da masticare» ha ricordato nel suo intervento Roberta Polce «sono necessari 5 anni, 400 per una bottiglia di vetro, addirittura 5mila per una di plastica». Il Comune ha patrocinato l’iniziativa fornendo strumenti necessari per la raccolta, impegnandosi per lo smaltimento dei rifiuti, dotando il campetto di raccoglitori per la spazzatura e garantendo la partecipazione degli uomini della Protezione civile.

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