Ex Reiss Romoli a pezzi Ateneo citato per danni

I titolari della residenza: «Ignorato qualunque tipo di manutenzione» La struttura ha ospitato l’Università dopo il terremoto fino a febbraio scorso

L’AQUILA. Guai in vista per le casse dell’Ateneo per una controversia civile intentata dai titolari del complesso ex Reiss Romoli, la grande struttura che dopo il terremoto ha ospitato per anni Rettorato, uffici, aule e vari spazi utilizzati dall’Università fino a quando non si è deciso di portare le sedi altrove.

Va subito detto, però, che si tratta di un ricorso, pendente davanti al giudice del tribunale Giovanni Novelli, che prevede una consulenza tecnica preventiva di valutazione del danno allo scopo di risolvere prima possibile la controversia in modo più o meno concordato, per evitare le lungaggini di un giudizio.

Secondo i ricorrenti, ma la loro versione dei fatti è contestata dalla controparte, la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria ha fatto perdere sensibilmente valore all’immobile.

Esiste una documentazione fotografica con la quale si supporta una serie di contestazioni. Si parla, infatti, di estese infiltrazioni di acqua e muffe su pareti e soffitti nelle residenze, danni agli infissi, distacco delle guaine isolanti di serramenti in alluminio, danni anche ai sanitari delle medesime residenze, alle pavimentazioni oltre a presenze di detriti e materiali di risulta. Insomma di tutto e di più.

L’avvio della controversia è finalizzato non solo a sentir condannare l’ateneo per i presunti danni conseguenti ai contestati inadempimenti ma anche ad accertare la reale efficacia del recesso che apparirebbe sostenuto da motivazioni solo formalmente legate alla facoltà riconosciuta all’Ateneo, ma per i ricorrenti ciò è da approfondire in ogni sede opportuna.

Tra l’altro, in vista della scadenza del contratto, erano stati avviati degli accordi per proseguire la permanenza di professori e studenti nella struttura di via Falcone, a Coppito, ma non si è arrivati a un’intesa. Si era anche parlato di una cessione dell’intero complesso a soli 25 milioni (la metà del reale valore) ma nessun ente locale o istituzione, compreso l’Ateneo, si è fatto avanti in maniera concreta. E questo nonostante si tratti di un complesso che si trova in una zona dove non vi sono problemi di parcheggio e che, dopo il terremoto, non è da considerare come periferica. Inoltre la struttura è assai vicina all’imbocco dell’autostrada.

Tornando alla causa, sono stati nominati tre consulenti tecnici: il perito del giudice, (dopo che il primo della lista ha rifiutato), è Vincenzo De Paulis, quello dei ricorrenti è Mauro Lepidi e Dante Galeota per l’Ateneo. Saranno loro, dopo una serie di sopralluoghi e valutazioni, a redigere le loro conclusioni.

È evidente che il perito del giudice è quello che ha una maggiore influenza sul proseguimento della vicenda giudiziaria che, come detto, può anche essere superata da un’intesa tra le parti.

La verifica potrebbe avere come oggetto anche possibili modifiche apportate ai locali dell’Ateneo in difformità dalle autorizzazioni ricevute oltre al controllo di tutte le autorizzazioni amministrative ottenute, quali certificati di agibilità e altro ancora.

Quanto, infine, alla valutazione dei danni, è difficile azzardare le cifre che gli esperti, tutti con un buon curriculum, potranno quantificare.

Secondo l’immobiliarista Sergio Adriani, che cura all’Aquila gli interessi dei ricorrenti, si tratterebbe di diversi milioni.

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