Feroci, anche Pizzoli ha il suo cardinale 

Il monsignore nominato a Roma è nato nel centro dell’Alto Aterno, dov’è stato battezzato. Festa nella comunità locale

L’AQUILA. Anche Pizzoli ha il suo cardinale. Monsignor Enrico Feroci, parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva (Roma), è stato chiamato da Papa Francesco nel novero dei 13 nuovi cardinali (sei dei quali italiani) che saranno creati nel concistoro del 28 novembre.
CHI È. Feroci è nato il 27 agosto 1940 a Pizzoli, ma, come tantissimi suoi compaesani, si è spostato ben presto a Roma. Entrò a undici anni nel Pontificio Seminario Romano Minore e, dopo gli studi liceali, passò al Seminario Romano Maggiore. Ordinato sacerdote il 13 marzo 1965, ha ricoperto l’incarico di viceparroco e poi di parroco a San Frumenzio ai Prati Fiscali, a Roma, fino al 2004; poi parroco a Sant’Ippolito (in viale delle Province). Nel 2009 è stato nominato direttore della Caritas di Roma. Dal 2019 è stato nominato parroco a Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva.
PIZZOLI IN FESTA. «Accogliamo con gioia la notizia della nomina a cardinale di don Enrico, nato e battezzato a Pizzoli nella chiesa di Santo Stefano al Monte», fanno sapere dalla parrocchia guidata da don Claudio Tracanna. «Per tanti anni, con la sua parrocchia di Roma, ha portato i ragazzi a fare i campi estivi nella casa Fra Ambrogio. Auguri don Enrico, auguri eminenza! Il suono delle nostre campane saluterà la nomina». Il parroco aquilano ha invitato la sua comunità alla preghiera in attesa di sapere se una delegazione potrà prendere parte al concistoro. Feroci, per raggiunti limiti di età, non potrà entrare in conclave.
CHIESA POVERA PER I POVERI. «Una porpora anche alla Chiesa povera per i poveri, quella di don Enrico». Così negli ambienti vaticani si dimensiona la scelta del pontefice di nominare cardinale Feroci, che aprì proprio con il Papa, il 18 dicembre del 2015, la porta santa. Non quella di una sontuosa basilica, bensì la porta dell’ostello Caritas della stazione Termini a Roma. E don Enrico, nato in Abruzzo, ma che ha speso quasi tutta la sua vita ecclesiale a Roma, dopo aver passato il testimone della Caritas al più giovane don Ben Ambarus, era tornato a fare il parroco, al Divino Amore. L’anno scorso, infatti, avvenne il cambio della guardia ai vertici della Caritas romana, fondata da don Luigi Di Liegro per aiutare i poveri e i disagiati, sia romani che stranieri. Ha poi ricoperto vari ruoli e incarichi in ambito diocesano, prima di andare nella comunità degli Oblati Figli della Madonna del Divino Amore, fondata da don Umberto Terenzi. Si tratta di un santuario, la cui rinascita si fa risalire agli anni Trenta, molto frequentato e particolarmente caro ai romani, che vi si recano in pellegrinaggi anche notturni. Nel 2017 Feroci fu presentato al Divino Amore dal cardinal vicario di Roma Angelo De Donatis, come nuova guida nella comunità degli Oblati sull’Ardeatina.
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