Fratelli Totani, la Dakar diventa leggenda 

Dodici tappe e 8mila km di sabbia fino al Mar Rosso, primi tra gli equipaggi italiani nella categoria

L’AQUILA. Dodici tappe per un totale di 8mila chilometri, spesso tra sabbia e fango, con partenza e arrivo a Jeddah, città dell’Arabia Saudita il cui porto si affaccia sul Mar Rosso. Si è conclusa così l’avventura di Tito e Silvio Totani alla Dakar 2022. Partiti il 1° gennaio a bordo di una Nissan Patrol, i due fratelli aquilani sono arrivati primi tra gli equipaggi italiani, primi tra le auto a ponti rigidi, chiudendo la prova al 60° posto della classifica generale delle auto, dopo essere risaliti sino alla 53ª posizione. Un ritorno in grande stile alla celebre gara automobilistica a dieci anni dall’ultima volta. Esperienza e abilità hanno fatto la differenza e hanno consentito ai Totani di superare tutte le difficoltà incontrate in questi 14 giorni in cui hanno attraversato il deserto della penisola arabica. Fango, dune segnate dal passaggio dei camion, guadi e impantanamenti hanno caratterizzato le varie tappe, in cui i due si sono dovuti destreggiare sfruttando anche le limitate possibilità offerte dal regolamento. Grandi soddisfazioni sono arrivate dalla vettura di gara che, nonostante alcuni imprevisti – come il servofreno che ad un certo punto ha dato noie, o l’assetto che tra una tappa e l’altra, nottetempo, i meccanici del team hanno dovuto sistemare perché aveva risentito del percorso – ha dimostrato piena affidabilità tanto da consentire, appunto, l'arrivo sino al traguardo. Il lavoro dello staff tecnico è stato incessante: dagli iniziali adeguamenti richiesti dagli ispettori Fia prima della partenza, ad un aggiustamento nell’utilizzo di pneumatici con compound più morbido che ha permesso una grande rimonta all’equipaggio abruzzese sulle dune della regione di Riyadh, i meccanici non hanno mai allentato la tensione. L’ultima giornata della celebre gara automobilistica si è chiusa con una tappa veloce e aggressiva in cui l’equipaggio abruzzese ha fatto segnare il 59° tempo. Quest’anno la categoria era superiore a quella dell’ultima volta, infatti si sono trovati nella categoria massima di questo sport, seconda solo ai prototipi portati da Toyota, Audi e Brx. L’arrivo sul palco di Jeddah è anche frutto di un enorme sostegno, dai conterranei abruzzesi ai fan da tutto il mondo. In secondo luogo grazie al team di Motortecnica che ha accompagnato lungo questa avventura con i suoi meccanici. L’impresa dei Totani, poi, è stata sostenuta dall’assessorato allo Sport della Regione Abruzzo. (fab.i.)
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