Funivia del Gran Sasso: verifica sugli interventi per la sicurezza 

In commissione di garanzia del Comune l’esame degli atti su manutenzione e controllo dell’impianto L’anno scorso 5.551 corse e 116mila utenti. Masciocco: accertamenti dopo la tragedia del Mottarone

L’AQUILA. Scatta l’operazione sicurezza per la funivia del Gran Sasso. È ancora forte lo choc per la tragedia del Mottarone, costata la vita a 14 turisti rimasti intrappolati nella cabina precipitata a causa della rottura del cavo che la sosteneva e la disattivazione del freno di emergenza, tanto che la precauzione non è mai eccessiva, soprattutto in questo momento. Così, nella seduta convocata per domani gi alle 17 dal presidente Giustino Masciocco, la commissione di garanzia e controllo del Comune esaminerà gli atti di manutenzione dell’impianto che collega Fonte Cerreto a Campo Imperatore.
LA SICUREZZA. A illustrare gli interventi di verifica e manutenzione della funivia, lunga poco più di tre chilometri e che a pieno regime può trasportare fino a 760 persone l’ora, sarà il direttore di esercizio Pierpaolo Grassi. Con lui è stato invitato a partecipare alla riunione anche Dino Pignatelli, amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, società che fa capo al Comune e gestisce l’impianto. «La seduta ha lo scopo di rendere edotti i consiglieri e la cittadinanza sugli interventi a cui è stata sottoposta la funivia negli ultimi mesi», premette Masciocco, «si tratterà, in sostanza, di un approfondimento destinato a rassicurare tutti, con l’accertamento in una sede ufficiale delle misure adottate per la sicurezza». Il presidente della commissione tiene a specificare che la funivia del Gran Sasso, ricostruita alla fine degli anni ‘80 dopo essere stata attivata quasi mezzo secolo prima, è più giovane e di tipologia diversa rispetto a quella del Mottarone, dove si è consumata la tragedia a fine maggio. Una verifica sull’attuazione del contratto di servizio per la parte relativa a sicurezza e manutenzione, però, secondo Masciocco è quanto mai opportuna e necessaria.
GLI INTERVENTI. «L’impianto viene controllato due volte l’anno, alla fine della stagione invernale e al termine di quella estiva», osserva, «e sono anche collaudati i sistemi di emergenza con il cosiddetto finto taglio, che simula una situazione simile a quella del Mottarone». Non c’è dubbio, insomma, che l’impianto del Gran Sasso sia stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso prima di tornare in funzione, anche se a scartamento ridotto per i limiti imposti dall’emergenza sanitaria che ha ridotto di parecchio il numero di posti occupabili in cabina. La capienza, infatti, è stata limitata al 30 per cento del totale, ma l’impianto ha comunque una ricettività significativa.
I DATI. L’anno scorso, nonostante i due lockdown e di fatto la cancellazione della stagione turistica invernale, l’impianto ha trasportato 116mila passeggeri. «È doveroso dunque approfondire gli aspetti relativi alla sicurezza con un’informativa chiara ai consiglieri», ribadisce Masciocco, «che possa anche tranquillizzare gli utenti e incentivare l’uso della funivia». I dati di esercizio dell’anno passato indicano che l’impianto, tra gennaio e dicembre, ha garantito 5.551 corse, per un totale di quasi 35.200 chilometri percorsi e incassi che hanno di poco superato i 400mila euro. Gli orari di servizio della funivia prevedono dal lunedì al venerdì la prima corsa alle 7.30 e quelle successive, sia in salita che in discesa, ogni 30 minuti fino alle 19. Il sabato, la domenica e nei giorni festivi prima corsa alle 7.30, le successive sia in salita che in discesa ogni 20 minuti e chiusura sempre alle 19.
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