Gli zii: «Il bimbo vive serenamente prelevato da scuola senza violenze» 

I familiari del piccolo rompono il silenzio dopo mesi di proteste in seguito agli esposti di altri genitori: «Un intervento coordinato con gli assistenti sociali e le insegnanti, in particolare quella di religione»

AVEZZANO. «Il bambino vive serenamente». Rompono il silenzio, tramite i loro legali, gli zii del bambino allontanato da Avezzano, all’uscita di scuola, e su cui è sorto un vero e proprio caso nazionale finito anche a “Chi l’ha visto?”. Vicenda che ha portato agli esposti delle altre mamme al tribunale per i minorenni e all’ufficio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ma anche con manifestazioni pubbliche e sit-in davanti al tribunale dell’Aquila. Sul caso dell’alunno conteso dai genitori si è in attesa della decisione del giudice dopo l’affidamento provvisorio ad aprile.
IL RACCONTO DEI FAMILIARI. «Il bambino non è stato prelevato tra urla e grida davanti agli altri genitori e bambini», affermano in una nota al Centro i legali degli zii paterni, gli avvocati Dario Zangara e Maria Petrini, «questa rappresentazione dei fatti è del tutto contraria alla verità, come risulta anche dalla relazione di servizio e dei servizi sociali di Avezzano. Gli zii, dopo essere stati nominati dal tribunale collocatari del minore, si sono coordinati con gli assistenti sociali e gli insegnanti della scuola frequentata dal minore, in particolare con l’insegnante di religione, quale figura familiare per il bambino, per organizzare al meglio il trasferimento. Infatti», continuano i legali, «in accordo anche con la madre del minore, era stato previsto di prelevare il bambino dopo l’orario scolastico, lontano dalla presenza dei suoi compagni di scuola proprio in considerazione della delicatezza della situazione. Sul minore non è stata fatta alcuna violenza né dai soggetti collocatari nostri assistiti», continuano i legali, «né dal personale presente in quell’occasione e non si è opposto ad andare con gli zii paterni con i quali ha un buon rapporto e vive ad oggi serenamente».
MOBILITAZIONE. Sul caso è sorta una mobilitazione su iniziativa delle famiglie degli altri bambini che frequentano la scuola. I firmatari della denuncia si erano detti «preoccupati per la situazione che sta vivendo il bambino». Con una lettera sottoscritta da 20 genitori e inviata alla presidente del tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano, facevano una ricostruzione dell’accaduto e chiedevano il giudice di esprimersi al più presto «anziché far persistere una situazione di provvisorietà come quella attuale». I genitori facevano appello affinché il bambino «venga presto riaffidato alla madre e chiedevano di accorciare i tempi burocratici per le perizie sulla donna. Il bimbo, 8 anni, era stato prelevato lo scorso 12 aprile. È stata consegnata una relazione per valutare l’idoneità della madre.
IL GARANTE. Sulla vicenda, a seguito della segnalazione inviata alla fine di maggio, il dirigente coordinatore dell’ufficio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Cristiana Corinaldesi, ha inoltrato a sua volta il documento dei genitori al tribunale per i minorenni e alla Procura del tribunale per i minorenni dell’Aquila per fare degli approfondimenti. Le mamme descrivono il piccolo come «un bambino sereno, tranquillo, educato, ordinato, dolce, di compagnia, solare e allegro». Al sit-in davanti al tribunale, a ottobre, hanno partecipato anche il presidente del movimento Più Italia, Fabrizio Pignalberi, e il Movimento genitoriali italiani.
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