«Grazie a chi ha salvato Eleonora»

Il paese della ragazza estratta viva dopo 42 ore premia i medici teramani.

TERAMO. La commozione che ha suscitato il salvataggio di Eleonora Calesini, l’ultima ragazza estratta viva dalle macerie, dopo 42 ore dalla terribile scossa del 6 aprile, è stata rivissuta con la stessa intesità ieri sera a Mondaino, piccolo centro del Riminese che le ha dato i natali.

LA CERIMONIA. La cittadina ha infatti organizzato una grande festa in piazza per ringraziare coloro che hanno salvato la ragazza di 21 anni. Il sindaco di Mondaino, Fabio Forlani, ha conferito la cittadinanza onoraria e gli encomi solenni ai soccorritori della studentessa. A ricevere i riconoscimenti, anche una delegazione dei vigili del fuoco e dell’amministrazione provinciale dell’Aquila, ma soprattutto il medico del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Teramo che l’ha salvata: Emilio Rosa. Il sindaco a lui e a tutto il personale della Rianimazione, dove la giovane è stata ricoverata per più di 20 giorni, decisivi per la sua salvezza, ha voluto consegnare un particolare attestato di stima.

Il medico in questi mesi si è tenuto in costante contatto con la famiglia Calesini, seguendo i progressi di Eleonora. La ragazza, infatti, una volta dimessa dall’ospedale di Teramo è stata trasportata a quello di Modena, che dispone di un reparto di chirurgia maxillo facciale per un’operazione alla mandibola fratturata. E poi è stata ricoverata in un centro riabilitativo vicino Rimini dove è stata sottoposta a cicli intensivi di fisioterapia alla gamba. In tutto la ragazza è stata sottoposta a decine di interventi chirurgici.

LA STORIA. La ragazza è arrivata in Rianimazione a Teramo con lo schiacciamento della gamba destra e del polso sinistro. Questo tipo di traumi può dare la cosiddetta sindrome da schiacciamento. Il mancato circolo del sangue negli arti produce sostanze tossiche che vanno in circolo e possono causare diverse complicanze, come insufficienza renale o polmonare. Appena arrivata all’ospedale, i chirurghi vascolari le hanno praticato incisioni su coscia e piede per far ricircolare il sangue. Poi è stata sedata e intubata per qualche giorno, in modo da evitare ulteriori sofferenze. Le cure che ha ricevuto in rianimazione hanno fatto la differenza.

IL MEDICO. «In effetti nei primi giorni», ricorda Rosa, la situazione era critica ma poi la ragazza ha risposto bene alle terapie e si è svegliata rapidamente. C’è stato un costante miglioramento. Elenonora ha lasciato un ottimo ricordo a tutto il personale della rianimazione. E’ molto dolce, ci ha colpito il fatto che quando ci le serviva qualcosa ci chiedeva scusa più volte per il disturbo. Mi fa molto piacere rivedere lei e la famiglia, che si è tenuta in contatto con noi: significa che abbiamo lasciato un buon ricordo». Rosa ha ritirato ieri sera in piazza Maggiore a Mondaino, i riconoscimenti anche a nome di tutti gli operatori della Rianimazione. «E’ una soddisfazione sia a livello personale che per il reparto», commenta, «fa piacere che vengano riconosciute la professionalità e l’impegno profuso, che era comunque dovuto. La ragazza è stata seguita con dedizione da tutto il personale e questo riconoscimento del Comune riempie di orgoglio di tutti». La storia di Eleonora Calesini ha fatto il giro di tutto il mondo e la sua salvezza è uno dei piccoli miracoli del 6 aprile.