I 50 anni di Ingegneria tra difficoltà e successi 

L’ex rettore Schippa: «Grazie all’entusiasmo la facoltà è ora nota nel mondo» Le celebrazioni nella sede di Monteluco di Roio con tanti docenti e professionisti

L’AQUILA. Istituire una “scuola di Ingegneria” che metta insieme le professionalità dei tre dipartimenti del settore: civile, industriale e meccanico. Potrebbe essere questa la chiave di volta per il rilancio della ex facoltà, divisa in tre dalla “riforma Gelmini”, che ieri ha festeggiato i suoi primi 50 anni nella sede di Roio. Nel 1969 infatti Ingegneria ha occupato per la prima volta la colonia montana della frazione aquilana, costruita nel 1937, dove si è trasferita da Palazzo Carli. Da allora i corsi di laurea si sono moltiplicati, tra alti e bassi: il clou delle iscrizioni si è avuto, infatti, negli anni ‘90 quando gli aspiranti ingegneri erano un terzo del totale degli immatricolati dell’Ateneo aquilano, circa 3500 su 10mila. Un record ormai lontano: oggi infatti gli iscritti ai corsi di Ingegneria sono 2300 circa, contro i 6300 del 2009. Un’emorragia causata anche della frammentazione di quella storica facoltà non più esistente. Proprio per rimettere insieme i suoi pezzi e avere un unico punto di riferimento i vertici dell’Ateneo stanno riflettendo sull’opportunità di istituire una scuola di Ingegneria, con sede, neanche a dirlo, a Roio.
Del futuro, ma anche del passato della facoltà aquilana si è parlato ieri durante il convegno celebrativo dei 50 anni di vita dei corsi di laurea in Ingegneria. Un’occasione per «riflettere retrospettivamente su come si sia determinata e consolidata la vocazione scientifica e tecnologica dell’Università degli studi dell’Aquila», come ha spiegato la stessa ideatrice della giornata, Domenica Paoletti, docente in pensione. «Un’occasione partecipata e commovente, grazie anche alla proiezione di un video che ha ripercorso tutta la storia di Ingegneria, dal lontano 1969 ad oggi, in una stracolma aula magna». Molti i partecipanti: oltre al rettore, Edoardo Alesse, e a tanti docenti dell’Ateneo, numerosi ex studenti oggi affermati professionisti. Tra gli altri anche il professore emerito, Enzo Chiricozzi, già preside di Ingegneria dal 1995 al 2004, il delegato della Provincia, Guido Quintino Liris, il sindaco, Pierluigi Biondi e il primo preside della facoltà ed ex rettore, Giovanni Schippa, che dall’alto dei suoi quasi 97 anni, ha ricordato i momenti della fondazione della facoltà come «anni difficili, ma che, grazie all’entusiasmo delle persone, hanno trasformato quella dell’Aquila in una facoltà nota in tutto il mondo». Nata come corso biennale nel 1964, la facoltà di Ingegneria aveva sede a Palazzo Carli. Nel 1967 si è trasformata in corso quinquennale e nel 1968 si è trasferita a Roio, grazie all’allora sindaco Tullio de Rubeis e al rettore Vincenzo Rivera. Poi gli anni d’oro, con il preside Luigi Bignardi. Dopo il 2009 la lenta emorragia di iscritti, soprattutto alle lauree magistrali. Eppure, stando alle statistiche, ancora oggi gli ingegneri aquilani hanno una grande facilità nel mondo del lavoro, soprattutto fuori regione. «Questa non è solo una festa» ha commentato Alesse. «Ogni celebrazione deve avere almeno due componenti: l’analisi del passato, di ciò che è stato, e una analisi sul futuro. I tempi evolvono, le dinamiche accademiche anche, la società evolve. Abbiamo la necessità di ragionare sulle nostre vocazioni».
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