Il Santissima Annunziata perde 9 primari

Una delibera della Asl prevede la soppressione di varie Unità operative complesse dell’ospedale

SULMONA. Nove Unità operative complesse (reparti con primario e budget) saranno soppresse. Continua il processo di spoliazione ai danni dell’ospedale sulmonese, dopo la recente perdita di servizi e funzioni amministrative. I reparti che resteranno senza primari e senza budget, e che dipenderanno da altre strutture della Asl, sono nove, secondo la delibera numero 1.659 redatta dall’azienda sanitaria l’11 ottobre scorso.

La spending review, quindi, colpisce anche l’ospedale sulmonese. Sono finiti sotto la scure della Asl: la Direzione sanitaria, il Pronto soccorso, la Pediatria, l’Otorino, l’Oculistica, il Laboratorio analisi, il Centro trasfusionale, la Medicina nucleare e l’Anestesia e la Rianimazione.

Il taglio arriva a pochi giorni dalla delibera approvata sul nuovo ospedale e scatena la reazione battagliera dei medici. Scende, infatti, sul piede di guerra l’Anaao Assomed (l’associazione dei medici dirigenti) che attacca le decisioni del direttore generale Giancarlo Silveri. «Nell’esprimere soddisfazione per l’accoglimento della proposta elaborata dai sindacati e l’avvio verso una positiva risoluzione delle problematiche strutturali del complesso ospedaliero di Sulmona», spiega il dottor Angelo Giannandrea per conto dell’associazione, «denunciamo il progressivo decadimento funzionale ed organizzativo derivante dall’attuale gestione della Asl.

Il mancato rinnovamento tecnologico e la progressiva soppressione di Unità operative complesse dell’ospedale, sono determinati dell’emarginazione della Valle Peligna e dell’Alto Sangro nell’ambito aziendale».Da qui arriva l’affondo dei medici alle responsabilità della politica locale e l’appello alla mobilitazione rivolto ai cittadini.

«Si invita la cittadinanza, le altre forze sindacali, l’associazionismo alla mobilitazione a sostegno dell’ospedale», esortano di fatto i professionisti sulmonesi, «di fronte alla latitanza della classe politica dirigente locale, consci dei sacrifici che la situazione attuale impone anche nell’ambito della sanità, individuiamo una serie di richieste irrinunciabili per la sanità pubblica peligna».

Federica Pantano

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