L’Accademia di Belle arti apre al mondo del lavoro

Inaugurato l’anno di studi con la presenza del noto artista internazionale Ontani Il direttore Brandizzi: «I restauratori laureati hanno il posto garantito»

L’AQUILA. I primi due restauratori laureati all’Accademia di Belle arti già lavorano a distanza di pochi mesi. Il destino ha portato uno di loro a Matera, nel 2019 Capitale europea della cultura. Un piccolo segnale che continuare a credere nell’arte e nella cultura non solo come passione personale, ma anche come sbocco lavorativo, è la strada giusta, nonostante la crisi economica.

Con l’auspicio che la sorte dei due neolaureati del corso di Restauro all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila – l’unica presente in Abruzzo e tra le 20 in Italia e una delle cinque che gode dell’autorizzazione del ministero dei Beni Culturali per il corso di Restauro – si è aperto il 46° Anno accademico di un istituto che, come molte altre realtà aquilane, soffre ancora gli effetti del terremoto. Prima tra tutte la diminuzione degli iscritti, quest’anno 300.

«Il nostro impegno è tornare alla situazione pre-sisma dei 400 iscritti», ha detto il presidente dell’Accademia Roberto Marotta nel suo discorso di apertura della cerimonia, davanti a una platea di rappresentanti politici e molti esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni. Più che una cerimonia, una sorta di assaggio di quanto l’istituto possa offrire agli studenti dell’Aquila, città con un grande patrimonio artistico da recuperare, e d’Italia, grazie al suo iter formativo che fonde la teoria e la prassi, la sperimentazione e la tradizione.

È stata l’occasione, per il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, per ribadire il no alla creazione di un doppione dell’Accademia a Montesilvano, all’ex Stella Maris. Stesso concetto già sottolineato con forza nei giorni scorsi dal presidente e dal direttore Marco Brandizzi che aprono, invece, all’ipotesi di un “master delle professioni artistiche” nell’ex colonia marina, ribadendo che «la formazione artistica è una delle poche che crea economia e lavoro in Italia, confermato anche dagli studi eseguiti da alcuni economisti. Molti studenti dell’Accademia, soprattutto quelli del corso di Restauro, effettivamente hanno trovato presto lavoro. I laureati in Restauro delle Accademie sono gli unici a essere automaticamente inseriti nell’elenco ufficiale dei restauratori del ministero: per loro una garanzia di lavoro sicuro e di corretto inquadramento contrattuale», ha aggiunto. Ma le difficoltà nel mondo del lavoro ci sono sempre, soprattutto per i restauratori che operano per i privati. I laboratori dell’Accademia sono al massimo livello e i ragazzi possono lavorare in sicurezza.

«Sono stati creati laboratori ad alta tecnologia, trasversali», ha detto Brandizzi. «Il laboratorio d’incisione è stato ristrutturato, è ad alta tecnologia con stampanti e scanner 3D e laser cutter che attualmente, come Accademia, abbiamo solo noi».

Ospite d’onore e docente speciale Luigi Ontani, pittore e scultore. «Il mio impegno è dimostrare che è possibile continuare a fantasticare. L’arte mi riporta a credere che sia possibile continuare una strada di consapevolezza e di “libertarietà”, ha detto agli studenti, «rispetto all’ipocrisia sociale che domina questa globalità e di ritrovare il senso del creativo e del costruttivo».

Marianna Gianforte

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