L’Aia dei contadini e una storia di oltre due secoli

Correva l’anno 1775 quando il Comune di Avezzano acquistò i due ettari e mezzo di terreno che diedero vita al parco urbano, inizialmente chiamato piazza Aia o piazza dell’Aia, utilizzata dai...

Correva l’anno 1775 quando il Comune di Avezzano acquistò i due ettari e mezzo di terreno che diedero vita al parco urbano, inizialmente chiamato piazza Aia o piazza dell’Aia, utilizzata dai contadini per l’essiccazione dei legumi e dei cereali. Nell’anno 1899 l’area fu trasformata in un vero e proprio giardino pubblico dall’ingegner Giulio Del Pelo Pardi e intitolata Piazza Torlonia. Il parco doveva unire il nucleo antico della vecchia città alle aree di nuova espansione edilizia in un periodo successivo al prosciugamento del lago del Fucino caratterizzato da un incremento di popolazione che consentì alla città di Avezzano di superare la soglia dei diecimila abitanti. Il progetto di fine Ottocento suddivise in tre sezioni triangolari il grande spazio in cui i tre viali principali convergono nello spazio centrale del parco dove troneggia la fontana circolare donata alla città da Anna Maria Torlonia e Giulio Borghese in occasione della realizzazione del primo acquedotto di Avezzano. All’indomani del devastante terremoto del 13 gennaio 1915, che distrusse quasi completamente la città, i sopravvissuti (nella foto) furono curati in piazza Torlonia dove durante l’emergenza sisma si riunirono i gruppi sanitari e i corpi militari. Un altro intervento di ristrutturazione c’era stato sotto l’amministrazione guidata da Mario Spallone. Ma secondo gli agronomi più alberi erano pericolanti. Da qui la decisione di intervenire.