L’Aquila, botte per cinquanta euro: tre denunciati

La polizia ha incastrato i responsabili di un’aggressione ai danni di due persone

L’AQUILA. Tre giovani sono stati denunciati dalla polizia per lesioni personali aggravate ed estorsione. I tre hanno chiamato la vittima sulla propria utenza cellulare, preannunciando che sarebbero andati a casa sua per ottenere la restituzione di una somma di denaro. Effettivamente due trentenni e un quarantenne, tutti romani, si sono presentati sotto casa della vittima, un coetaneo aquilano e quando lo stesso è uscito per incontrare un familiare, lo hanno affrontato chiedendogli la restituzione dei soldi. Al rifiuto del giovane, i tre lo hanno picchiato con calci e pugni e analoga sorte è toccata al familiare, il quale, per sfuggire alle grinfie degli aggressori, ha consegnato loro la somma di 50 euro, tutto il denaro che al momento aveva in tasca. Il giovane e il congiunto sono poi andati in ospedale per farsi medicare e successivamente in questura per sporgere denuncia contro ignoti, visto che entrambi hanno detto di non conoscere gli aggressori, i quali, però, dopo alcune indagini, sono stati identificati. Si tratta di S.M., 32 anni, di Latina, T.M., 34 anni, di Roma, residente a Colleferro (Roma), S.C., 40 anni, di Roma. La polizia li ha deferiti alla Procura della Repubblica con l’accusa di lesioni personali aggravate ed estorsione. Il giovane aquilano malmenato ha denunciato di aver dapprima ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto, nella quale l’interlocutore gli preannunciava che si sarebbe recato nella sua abitazione per riscuotere la somma di denaro a lui dovuta. Dopo qualche ora, a tarda sera, uscito da casa con un familiare, si trovava davanti tre individui, che immediatamente gli chiedevano il presunto credito vantato. Alla reiterata richiesta di denaro il giovane avrebbe risposto negativamente e sarebbe salito a bordo dell’auto condotta dal familiare. A questo punto i tre aggressori avrebbero aperto gli sportelli dell’auto afferrandolo e tirandolo fuori dall’abitacolo. Il giovane avrebbe tentato la fuga ma cadendo sarebbe stato raggiunto dai tre che iniziavano a percuoterlo. Il familiare del ragazzo, a quel punto, sarebbe sceso dall’auto e avrebbe cercato, invano, di aiutare il giovane, venendo egli stesso aggredito e costretto a consegnare la somma di denaro pretesa dai tre, di cui, però, al momento non aveva disponibilità. Pertanto, dava loro solo la somma di 50 euro. Le grida di aiuto dei due mettevano in fuga i tre aggressori e i malcapitati si recavano prima al pronto soccorso, dove venivano sottoposti a esami e cure e poi in questura per la denuncia. Le indagini _ da subito difficoltose, vista la reticenza del giovane aquilano, il quale ha sempre dichiarato di non conoscere i suoi aggressori né, tantomeno, di sapere il motivo per cui gli stessi pretendessero da lui dei soldi (parrebbe essersi trattato comunque di un’obbligazione naturale, lecita o illecita che sia) – si sono sviluppate attraverso l’esame dei tabulati telefonici della vittima, da successive individuazioni fotografiche e dalle testimonianze. I tre sono stati in questi giorni avvisati della conclusione delle indagini dal titolare del fascicolo il pm Simonetta Ciccarelli.

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