L'Aquila, riapre il centro storico, ma la terra continua a tremare

Sarà accessibile ai pedoni dalla Villa comunale a piazza Duomo

Chissà se fa più notizia che sta per riaprire una parte del centro storico dell'Aquila o che si potrà tornare a bere un caffè nel bar di Ninetto Nurzia in piazza Duomo. Domani, intorno alle ore 11, accadranno entrambe le cose. E a "celebrare" un momento tanto importante per la città, ci sarà naturalmente il sindaco Massimo Cialente che avrà al suo fianco un ospite di eccezione, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta. E' prevista la presenza anche del capo della protezione civile Guido Bertolaso.
Sarà un primo segnale che qualcosa comincia a muoversi nella difficile risalita verso la normalità in una città che ha ancora le ferite sanguinanti provocate, il sei aprile, da poco più di venti secondi di una scossa devastante.
Intanto la terra continua a tremare: alle 7,41 una nuova scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata in Abruzzo. L'epicentro è tra L'Aquila, Collimento e Villagrande. L'attività sismica nell'aquilano ha ripreso con una certa intensità, già ieri sera intorno alle 21,47 una scossa di 3.3 gradi aveva causato apprensione tra la popolazione.

MODALITA'.Il rientro nel centro storico sarà possibile solo a piedi. E questo ha fatto dire al primo cittadino, con amara ironia: «Finalmente sono riuscito a fare l'isola pedonale nel cuore della città». Sarà "un'isola" controllata e guardata a vista dalle forze dell'ordine. Si potrà percorrere il tratto dalla villa comunale fino a piazza Duomo (corso Federico II) tutti i giorni dalle 11 del mattino alle 22 della sera quando scatterà una sorta di coprifuoco. Gli accessi ai vicoli lungo il percorso riaperto saranno chiusi. Per garantire il passaggio delle persone i vigili del fuoco hanno compiuto un lavoro immenso: sono stati 800 gli interventi di messa in sicurezza che si sono concretizzati soprattutto in puntellamenti degli edifici pericolanti e qualche demolizione. Sergio Basti, direttore centrale delle emergenze del Dipartimento dei Vigili del fuoco ha chiarito che «l'accesso sarà consentito a gruppi di 50, massimo 60 cittadini per volta, in modo da avere un afflusso ordinato e far sì che nessuno sia esposto a rischi».
ALTRI OBIETTIVI. Il prossimo obiettivo, ha detto ancora Basti sarà quello di riaprire alla cittadinanza una parte di via XX Settembre, in particolare quella che va dalla Casa dello Studente alla tendopoli di piazza d'Armi, mentre per il tratto di strada che va verso il centro storico, dove le lesioni sono maggiori, occorreranno altri interventi di messa in sicurezza. Il sindaco, ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, si è augurato che entro la fine dell'estate possa riaprire il tratto da "Capo piazza" alla basilica di San Bernardino. Lungo corso Federico II e in piazza Duomo sarà possibile far ripartire «piccole attività commerciali» naturalmente in quegli edifici che hanno agibilità di tipo A. E fra questi potrebbe esserci proprio il bar Nurzia in piazza Duomo, dove tra l'altro, nel laboratorio retrostante, viene prodotto il tradizionale torrone aquilano "Fratelli Nurzia".

MEGAPARCHEGGIO. A fronte di qualche notizia positiva ce ne sono altre che danno l'idea di quanto c'è da fare per rimettere piano piano a posto i pezzi del mosaico che si è frantumato nella notte del terremoto.
Cialente ha reso noto che ammontano ad oltre un milione di euro i danni causati dal terremoto al megaparcheggio «Lorenzo Natali» e al tunnel di collegamento con piazza Duomo. I problemi maggiori non sono alla struttura (l'edificio ha retto bene) ma agli impianti e in particolare a quelli delle scale mobili nel tunnel.