L’aquilano Quaianni nel Giardino dei Giusti 

Riconoscimento a Milano allo scomparso poliziotto Francesco: aiutò antifascisti e partigiani arrestati

L’AQUILA. Un aquilano tra i dodici nuovi iscritti nel Giardino virtuale “Giusti del Monte Stella”, lo spazio creato a Milano nel 2017 sul sito di Gariwo (la foresta dei Giusti, acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide, organizzazione non profit) per accogliere le segnalazioni e le testimonianze dei cittadini su figure dimenticate o sconosciute meritevoli di essere ricordate.
Ora anche il nome di Francesco Quaianni, classe 1916, scomparso nel 2007 – fratello di Pio, che costruì il Motel Amiternum – è annoverato tra i Giusti. La cerimonia di consegna delle pergamene ai familiari, originariamente prevista per il 6 marzo, si è tenuta nel capoluogo lombardo alla presenza del presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolé, del presidente di Gariwo Gabriele Nissim e del vicepresidente dell’Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) Giorgio Mortara, i quali hanno ricordato le motivazioni dei riconoscimenti attribuiti.
Tra le «figure esemplari che si sono distinte per aver reagito alle sopraffazioni e alle ingiustizie in difesa di altre persone e della dignità umana» è stato inserito Quaianni, con la seguente motivazione: “Funzionario della questura di Milano, dopo l’8 settembre ’43, grazie all’incarico svolto e a rischio della propria incolumità, operò a favore di antifascisti e partigiani arrestati ovvero sospettati dalle brigate nere. Successivamente, accettò un pericoloso incarico nell’ambito dell’organizzazione segreta denominata Servizio Informativo Nazionale (Sin)”.
Gli altri personaggi insigniti del riconoscimento sono Emily Bayer, padre Italo Laracca, Carlo Bianchi, padre Andrey Sheptytskyy, famiglia De Regibus, Leonilde Simonazzi, Reinhold Chrystman, Carlo Tagliabue, Nella Molinari e Luigi Cortile: cittadini che, durante la Seconda guerra mondiale hanno salvato gli ebrei rischiando la vita. Oltre a loro è stato scelto anche Franco Basaglia, lo psichiatra che introdusse in Italia una nuova terapia per i disturbi mentali, fondata sul rispetto dei pazienti, e pose le basi della Legge 180 di riforma dell’assistenza psichiatrica con la chiusura dei manicomi.
«Mio padre», scrive la figlia Clara Quaianni, presente alla cerimonia insieme ai fratelli Tullio, che ha ritirato la pergamena, e Cristina, «era molto schivo e noi familiari soltanto dopo la sua morte, avvenuta il 23 settembre 2007, siamo venuti a conoscenza delle molte vite che lui aveva salvato, fra cui vari giovani che dovevano salire sui treni diretti ai campi di concentramento».
Su proposta di Gariwo, nel 2012, il Parlamento Europeo ha proclamato il 6 marzo “Giornata europea dei Giusti” per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi. Dal 2018 la Giornata dei Giusti dell’umanità è divenuta solennità civile in Italia ed è celebrata con iniziative nelle scuole e nei Giardini dei Giusti sorti in tutto il Paese.
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