La lista di nozze come venne battezzata da Berlusconi continua a perdere i suoi sponsor

La chiesa di San Marco senza soldi

La Regione Veneto non mette in bilancio i fondi per la ristrutturazione

L’AQUILA. La «sposa» continua a restare senza doni. La nutrita «lista di nozze» (come l’ha battezzata il premier Berlusconi durante il G8) composta dai 45 monumenti da salvare, inizia a perdere pezzi importanti. E così da ieri anche la chiesa di San Marco, una delle pochissime chiese aquilane adottate, potrebbe rimanere priva dei finanziamenti necessari per il suo restauro.

Quando il presidente Silvio Berlusconi ha lanciato l’appello per l’adozione (economica) dei monumenti maggiormente colpiti dal terremoto, la Regione Veneto è stata tra i primi soggetti a farsi avanti. Dei 45 gioielli appartenenti alla «lista» ha scelto la chiesa di San Marco (in onore del proprio patrono), una delle più danneggiate del centro storico e un punto di riferimento per la città.

«Abbiamo stipulato una convenzione per la messa in sicurezza della chiesa», spiega il vicecommissario della Protezione civile con delega ai beni culturali Luciano Marchetti. «Contestualmente, però, i vertici della Regione ci avevano assicurato che si sarebbero occupati anche del restauro vero e proprio del monumento, e che questo sarebbe stato oggetto di un secondo accordo». Tutto sembrava volgere per il meglio: nei mesi scorsi sono partiti i lavori per la messa in sicurezza, ormai in dirittura d’arrivo. Ma del restauro non si è più parlato. Non solo: «Il Veneto non ha inserito nel proprio bilancio, approvato nei giorni scorsi, i finanziamenti promessi per la seconda tranche di lavori», continua Marchetti. «Da questo desumiamo che abbia cambiato idea».

Lo stand-by potrebbe essere causato anche dall’imminenza delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale del Veneto che si terranno a fine marzo. «C’è sempre la possibilità» continua il vicecommissario «di una variazione di bilancio. Cosa che auspichiamo». La speranza, dunque, è che terminato il periodo elettorale, i pensieri degli amministratori veneti possano tornare sul capoluogo abruzzese. La paura, invece, è che col passare del tempo siano sempre meno i soggetti pronti a farsi carico dei danni causati dal terremoto.

Dei 45 monumenti che si sperava fossero adottati durante il G8, infatti, solo una decina sono stati effettivamente oggetto di accordo. La Russia darà 9 milioni per palazzo Ardinghelli e per la chiesa di San Gregorio Magno. La Francia ha confermato 3,2 milioni per le Anime Sante; il Kazakistan ha fatto arrivare 1,7 milioni per San Biagio di Amiternum; la Germania impegnerà 3,2 milioni per la chiesa di Onna. Il ministero dei Lavori pubblici si occuperà invece di San Bernardino (20 milioni di euro) insieme con il Monte dei Paschi di Siena (5 milioni di euro).

La Camera dei deputati ha raccolto 1,2 milioni per palazzetto dei Nobili mentre Federcasse dovrebbe offrire 5 milioni per palazzo e torre Margherita. Al Teatro comunale andranno i fondi raccolti da Bruno Vespa e quelli dei Cavalieri del Lavoro (2 milioni in tutto). Per il complesso di Collemaggio c’é una donazione della Carispaq (200mila euro); mentre 1,2 milioni di euro sono arrivati per il Conservatorio aquilano grazie al ricavato del cd musicale «Domani».