Ladro si pente e restituisce la campanella

Pescina, il sacro e antico bronzo trovato dal parroco della concattedrale. Iulianella: «Siamo felici»

PESCINA. La storica campanella simbolo della concattedrale di Pescina è tornata al suo posto. Il ladro si è pentito e ieri mattina l’ha restituita, poco prima delle 11. Il parroco, don Giovanni Venti, si trovava in sacrestia quando ha sentito alcuni rumori provenire dalla navata e si è insospettito. Così ha trovato la campanella su un tavolinetto. A dare l’annuncio ufficiale del ritrovamento è stato Diocleziano Giardini, storico locale, che neanche 24 ore prima aveva gridato allo scandalo per il furto sacrilego. La campanella è uno dei tanti simboli storici della concattedrale dei Marsi e ha inciso all’interno il nome del Canonico Salvatore Biondi e la data del 1843. Negli ultimi 174 anni ha annunciato l’inizio delle messe. «Il ladro o la ladra, pentito o pentita, ha restituito la campanella alla chiesa», ha commentato Giardini. «Forse il clamore sulla stampa e le ingiurie apparse sui social hanno contribuito alla riflessione e al pentimento del ladro o della ladra. San Berardo vede e provvede».

Su quanto accaduto è intervenuto anche il sindaco Stefano Iulianella. «Siamo estremamente felici che la campanella sia di nuovo al suo posto», ha affermato Iulianella. «Chi l’aveva presa ha sentito la pressione di un’intera comunità che stava seguendo con ansia la vicenda. Quella campana veniva suonata quando usciva il vescovo per celebrare messa e ha un significato simbolico, oltre che un valore storico, per Pescina».

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