Le Cancelle, una rinascita tra moderni giochi di luce 

Oggi la cerimonia che conclude il minuzioso progetto di restauro dell’edificio Nel Medioevo rappresentava il fulcro della vita sociale ed economica della città

L’AQUILA. Osservando il singolare apparato architettonico della facciata, una sorta di nastro di archi a tutto sesto che si rincorrono tra di loro, a dar vita alle antiche botteghe, sembra di scorgere i mercanti del XV secolo intenti a mostrare la merce agli avventori. Le Cancelle, uno degli edifici storici più importanti dell’Aquila, tra i più visitati dai turisti insieme alla basilica di Collemaggio e alla fontana delle 99 Cannelle, verrà restituito oggi alla città. Alle 17.30 si accenderanno le luci sulla facciata medievale in pietra, vincolata dalla Sovrintendenza ai beni monumentali, che inizialmente dava su piazza Duomo, dove fino al 2009 si trovavano le Poste centrali, spostata nel 1928 in via De Simeonibus, dietro il palazzo della Banca d’Italia. Un progetto luminoso firmato dall’architetto Giuseppe Cimmino per esaltare i vuoti e i pieni della pietra e del legno. E per sottolineare la storicità e la valenza della struttura.
RITORNO ALLA VITA. Attualmente l’edificio è di proprietà privata, ma in passato ha rappresentato il fulcro della vita sociale ed economica del Medioevo aquilano. Nelle quattro botteghe, allineate in fila ordinata, andava in scena la compravendita quotidiana di prodotti locali nell’affollata piazza del mercato. Uno spaccato di storia che ritorna, un altro tassello di vita reinserito nel grande mosaico della ricostruzione post-sisma. «Il progetto luminoso realizzato con il contributo della ditta che ha eseguito i lavori e della società che ha realizzato l’impianto elettrico», spiega Cimmino, «punta a evidenziare gli elementi decorativi di maggior pregio della facciata, gli archi in pietra, gli antichi portoni e i gigli in ferro, simbolo della ricostruzione dopo il terremoto del 1703». I lavori di ristrutturazione del palazzo sono terminati a inizio dicembre. «A valle del recupero strutturale e del restauro conservativo», ha aggiunto Cimmino, «abbiamo inteso arricchire l’edificio, vincolato nella sua parte anteriore, di un gioco di luci che accarezzano morbidamente i vuoti e i pieni della facciata, rendendola viva».
STORIA E CULTURA. Le Cancelle rappresentavano una sorta di centro commerciale naturale, legato a doppio filo agli scambi commerciali che animavano la vita della città nel periodo medievale. Situate nella piazza del Mercato, oggi piazza Duomo, rappresentavano il tipico esempio di casa-bottega del Quattrocento. I piccoli edifici, a pianta rettangolare, erano dotati di un piano terra diviso in bottega, retrobottega e scala. Al piano superiore si trovavano le due camere che fungevano da abitazione. Ogni portale presenta due aperture, una ad arco rialzata sul piano stradale, utile per la vendita, e una di fianco, più stretta e alta, che veniva utilizzata come entrata. Le Cancelle prendono il nome dall’inferriata che divideva gli acquirenti dai commercianti.
IL RECUPERO. «Il restauro è stato minuzioso», fa notare Cimmino, «e ha portato al recupero del 99% degli elementi architettonici, compreso il manto di copertura con le tegole interamente originali. Le poche mancanti sono state reperite da antichi edifici. Sulla facciata è possibile notare, oltre alle aperture che costituivano i banchi di vendita, l’ultimo portone sulla destra, risalente al Cinquecento. Nel corso dei lavori, inoltre, sono venuti fuori elementi decorativi interessanti, mattoni originali e fiori in pietra».
©RIPRODUZIONE RISERVATA