Canistro, inquinamento del fiume 

Liri, tempi lunghi per le analisi 

Causa pandemia temporaneamente sospesi i prelievi dell’Arta

CANISTRO. Bisognerà attendere ancora per effettuare le analisi sulle acque del fiume Liri. L’Arta, infatti, già sollecitata dal comitato difesa Fiume Liri, ha fatto sapere che a causa dell’emergenza coronavirus ha temporaneamente sospeso le verifiche sui territori. Al problema delle acque inquinate, quindi, evidenziato per lo più nel tratto in cui il fiume attraversa Canistro, non verrà trovata per il momento la causa e dunque neppure la soluzione.
«È impensabile far ripartire le attività economiche come prima o peggio di prima», hanno spiegato dall’associazione ambientalista “Fare Verde Abruzzo”, «il virus avrebbe dovuto insegnarci che non si può restare sani in un mondo malato. Facciamo appello alle istituzioni e alle autorità di controllo affinché si metta fine allo sfruttamento insensato del fiume Liri, a cominciare dagli eccessivi prelievi per la produzione di energia idroelettrica per finire agli sversamenti abusivi».
L’attenzione per la tutela del Liri, quindi, resta sempre molto alta tanto che oltre ai membri del comitato, agli amministratori e agli ambientalisti anche il mondo politico si è mosso.
Il circolo del Partito Democratico di Capistrello ha presentato un esposto all’Arta chiedendo di intervenire immediatamente per risolvere questo annoso problema. Non è la prima volta infatti che il Liri è protagonista di episodi simili. A fine 2017 tutte le acque del fiume vennero invase da una schiuma bianca di cui nessuno è riuscito a scoprire la provenienza. A differenza dei giorni scorsi all’epoca l’intero tratto marsicano del Liri venne interessato dal fenomeno che andò avanti per diversi giorni. (e.b.)
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