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Luco dei Marsi, non pagano l'affitto Il padrone di casa li lascia al freddo
Proprietario di casa toglie porta e finestre, poi stacca la corrente. L'odissea di due immigrati marocchini: "Siamo stati sempre puntuali nei pagamenti, ma stavolta non ce l'abbiamo fatta"
LUCO DEI MARSI. Non pagano l'affitto e il padrone di casa gli sgancia le porte e le finestre, gli chiude l'acqua e stacca la corrente. L'episodio è avvenuto a Luco e i protagonisti sono due marocchini, in regola di 33 e 34 anni, e il proprietario dell'alloggio.
Per entrare in casa di Mustafa Ed Daoudi, nel centro storico del paese, basta spostare una tenda e poi salire delle ripide scale che portato al soggiorno.
Dentro casa le temperature sono polari. Infatti mancano anche le finestre. La cucina è molto sporca, ci sono piatti e pentole da lavare. Dal rubinetto non esce neanche un filo d'acqua. Non c'è neanche la luce e non è possibile utilizzare gli elettrodomestici. Anche il frigorifero è spento, ma con le temperature polari di questi giorni, che di notte scendono sotto lo zero, di certo non ce n'è bisogno. Poi c'è una stufa a legna, e quella funziona bene. Purtroppo è poco utile visto che il gelo non lascia scampo e l'ambiente non si riscalda. E' come accendere un fuoco all'aperto.
«Abbiamo passato queste tre notti vicino alla stufa per non rischiare di rimanere congelati», spiega il marocchino che lavora come operaio all'Aquila, nei cantiere per la ricostruzione.
E' troppo freddo e le tende posizionate davanti agli infissi che mancano non servono quasi a nulla. Tutto è cominciato qualche giorno fa quando il padrone di casa è entrato e ha chiuso l'acqua, staccato la corrente e portato via gli infissi.
Tutto ciò perché gli inquilini non hanno pagato l'affitto, stando al loro racconto.
«Siamo stati sempre puntuali», spiega Mustafa, assistito dall'avvocato Lino Motta, «stavolta non ce l'abbiamo fatta. In passato abbiamo dato anche un acconto in anticipo. Abbiamo anche pagato regolarmente l'energia elettrica».
Ora si teme per la salute dei due giovani marocchini che stanno cercando di difendersi dal freddo con tutte le forze. Con la speranza che possano arrivare altre soluzioni. (p.g.)
Per entrare in casa di Mustafa Ed Daoudi, nel centro storico del paese, basta spostare una tenda e poi salire delle ripide scale che portato al soggiorno.
Dentro casa le temperature sono polari. Infatti mancano anche le finestre. La cucina è molto sporca, ci sono piatti e pentole da lavare. Dal rubinetto non esce neanche un filo d'acqua. Non c'è neanche la luce e non è possibile utilizzare gli elettrodomestici. Anche il frigorifero è spento, ma con le temperature polari di questi giorni, che di notte scendono sotto lo zero, di certo non ce n'è bisogno. Poi c'è una stufa a legna, e quella funziona bene. Purtroppo è poco utile visto che il gelo non lascia scampo e l'ambiente non si riscalda. E' come accendere un fuoco all'aperto.
«Abbiamo passato queste tre notti vicino alla stufa per non rischiare di rimanere congelati», spiega il marocchino che lavora come operaio all'Aquila, nei cantiere per la ricostruzione.
E' troppo freddo e le tende posizionate davanti agli infissi che mancano non servono quasi a nulla. Tutto è cominciato qualche giorno fa quando il padrone di casa è entrato e ha chiuso l'acqua, staccato la corrente e portato via gli infissi.
Tutto ciò perché gli inquilini non hanno pagato l'affitto, stando al loro racconto.
«Siamo stati sempre puntuali», spiega Mustafa, assistito dall'avvocato Lino Motta, «stavolta non ce l'abbiamo fatta. In passato abbiamo dato anche un acconto in anticipo. Abbiamo anche pagato regolarmente l'energia elettrica».
Ora si teme per la salute dei due giovani marocchini che stanno cercando di difendersi dal freddo con tutte le forze. Con la speranza che possano arrivare altre soluzioni. (p.g.)
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