Madonna che scappa Una corsa piena di “buoni auspici”

La quadriglia dei confratelli lauretani va senza intoppi La guida De Sanctis: è sempre una grande emozione

SULMONA. Una corsa bellissima in una piazza Garibaldi finalmente riscaldata dai primi raggi di questa strana primavera e stracolma di gente. In ogni angolo del plateatico. In ogni balcone. Dietro ogni finestra che guarda sulla principale piazza cittadina, chiusa dall’acquedotto svevo e dalla chiesa di San Filippo, anche loro, in fondo, silenziosi protagonisti della Pasqua cittadina. Si contano circa 20mila persone. È stata davvero una bella corsa quella della “Madonna che scappa” domenica a Sulmona. Una di quelle che la tradizione contadina avrebbe letto come auspicio di una stagione ricca e propizia. Una corsa di una manciata di secondi, come sempre, eppure capace di comunicare ogni anno un’emozione intensa. Ai sulmonesi, ovviamente. Ma anche ai tanti turisti che quest’anno, come negli scorsi, sono arrivati in Valle Peligna per assistere a un rito internazionalmente noto. A custodirne i tempi, le regole e i ritmi la Confraternita di Santa Maria di Loreto. Il rito è tornato così a compiersi ieri, intorno a mezzogiorno, al termine della Santa messa officiata in piazza Garibaldi dal vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Angelo Spina, affiancato dal parroco di Santa Maria della Tomba, don Gilberto Uscategui. La Vergine Maria attende la notizia delle risurrezione del Figlio nel chiuso della chiesa di San Filippo. A darle l’annuncio che il Figlio crocifisso è risorto tocca a San Pietro e a San Giovanni. Al terzo tentativo la Madonna crede e al ritmo ondeggiante dei portatori inizia il suo cammino verso la piazza. Quest’anno il privilegio della corsa è toccato ai confratelli lauretani Emidio Ricottilli, Davide e Guido Cistersiense, alla loro prima corsa, e a Domenico Giovannucci alla sua seconda volta nella quadriglia della corsa. All’altezza del fontanone, gli ordini della guida, Francesco De Sanctis: “uno, due, tre, pronti, a puz’, via” (pronti, a polso, via). È il segnale per la corsa. Lunga, bellissima, priva di esitazioni, verso la statua del Cristo risorto sistemato nei pressi dell’acquedotto. E poi solo la gioia dei confratelli, del pubblico, dei fedeli. Tra lacrime e preghiere. «L’emozione è sempre la stessa», è il commento della guida Francesco De Sancti, «la corsa è andata molto bene e siamo molto contenti». «Il giorno di Pasqua è gioia e solo gioia», ha aggiunto il commissario straordinario della Confraternita Pietro Ciccarelli. «In tanti sono venuti in piazza per festeggiare la Risurrezione di Cristo, centro della nostra fede, anche attraverso questo rito per il quale lavorano tanti uomini e donne della Confraternita di Santa Maria di Loreto». «Una bellissima giornata, piena di entusiasmo» ha commentato il sindaco Peppino Ranalli, presente in piazza insieme al presidente del consiglio comunale, Franco Casciani, e alla senatrice Paola Pelino. «Questa manifestazione è fiore all’occhiello dell’intero Abruzzo e anche quest’anno, come in passato, ha richiamato moltissimi turisti. Crediamo molto nei riti della Settimana Santa sulmonese e ci adopereremo sempre per valorizzarli al meglio». Dopo la corsa è stata la volta della processione lungo le strade del centro storico cittadino, lungo la quale le statue del Ristorto e di Maria sono state “scortate” e portate a spalla dai confratelli dei due pii sodalizi cittadini, la Confraternita lauretana e l’Arciconfraternita della Santissima Trinità nei loro rispettivi territori. Con la benedizione del vescovo Spina.

Annalisa Civitareale

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