Parco Gran Sasso, progetto Valor per le antiche tecniche agricole

L’AQUILA. Quasi un milione di euro per il Progetto Valor del Parco Gran Sasso e Monti della Laga.Il progetto è partito ai primi di novembre e si riferisce alla “Valorizzazione di antiche tecniche...

L’AQUILA. Quasi un milione di euro per il Progetto Valor del Parco Gran Sasso e Monti della Laga.
Il progetto è partito ai primi di novembre e si riferisce alla “Valorizzazione di antiche tecniche agricole in agricoltura resiliente e sostenibile”, di cui il Parco Gran Sasso è coordinatore.
La proposta progettuale avanzata dal Parco è stata inserita nella graduatoria finale degli Enti finanziati, e predisposta da Eacea (Executive Agency for Education, Audiovisual and Culture-Bruxelles) nell’ambito della Key Action 2 “Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di esperienze e buone pratiche”. Un riconoscimento importante se si considera che questo è uno dei 32 progetti europei ritenuti validi tra centinaia di proposte avanzate nel 2019.
«Il progetto Valor promuove l’implementazione di un modello educativo compatibile che porti a programmi di studio innovativi, a supporto della qualità e della tradizione antica», affermano dal Parco. «Potendo contare su un partenariato internazionale, il programma mira a promuovere curricula innovativi finalizzati a supportare le produzioni agricole tradizionali come attività chiave per la sostenibilità e la resilienza nelle aree interne o marginali; attività che, salvaguardando la produzione come attività principale e fattore di sostenibilità e, al tempo stesso, guarda al futuro e ai nuovi modelli di sviluppo di agricoltura green ed innovativa».
Tutto ciò è reso possibile dall’alleanza sostenuta da partner associati provenienti da Italia, Grecia, Germania, Romania, Spagna, Turchia e Cipro, oltre che da Aree Protette e Università europee.
«L’Ente Parco conferma la propria capacità di acquisire linee di finanziamento specifiche nell’ambito della progettualità europea», dichiara il presidente del Parco Tommaso Navarra, «e ciò valorizzando le evocazioni di tradizione presenti sul territorio. Solo una piena riscoperta e rifunzionalizzazione dello straordinario patrimonio produttivo tradizionale della nostra Comunità identitaria può infatti assicurare nuova vita alle aree interne in un’ottica culturale di economia sostenibile e resiliente». A breve sarà disponibile anche un sito internet specifico sul quale saranno liberamente fruibili i contenuti e le esperienze maturate nell’ambito del progetto.