Pezzopane conferma: io in campo Di Benedetto pensa al passo di lato 

La deputata Pd: «Metto in conto di dover lasciare il parlamento, ma se ci sono altri si facciano avanti» Il consigliere regionale (Legnini presidente): «Lavoro per lo stare insieme prescindendo dal mio futuro»

L’AQUILA. Un passo in avanti e uno di lato. Nel gioco dell’oca del centrosinistra per trovare l’anti-Biondi, da un lato la deputata Pd Stefania Pezzopane conferma di voler scendere in campo, dall’altro il consigliere regionale Americo Di Benedetto dice e non dice, ma fa capire che, se serve, è pronto a ritirarsi in nome dello «spirito comune». L’altro nome è quello di Stefano Palumbo (capogruppo comunale Pd).
pezzopane
«Voglio ringraziare tutte le forze che si stanno ritrovando attorno al tavolo della coalizione democratica e progressista», esordisce Pezzopane. «Vincere si può. La vuota arroganza, ormai solo sistema di potere, può essere superata con una vittoria alle Comunali per traghettare L’Aquila in una fase nuova. La città è stanca dell’uomo solo al comando, dell’io che ha sostituito il noi. È affaticata dai continui annunci mentre frazioni, periferie, gran parte del centro storico sono abbandonati a se stessi. Bene, il tavolo della Coalizione ha discusso e ha trovato metodo e regole condivise. Se non vogliamo gettare a mare tutto il lavoro svolto, ora si vada avanti con decisione. Ho dato la disponibilità perché il tavolo valuti la possibilità di una mia candidatura perché amo la mia città. Non sono la sola ad aver dato la disponibilità e questo può costituire una ricchezza se tutti si marcia in un’unica direzione. Bisogna mettere da parte le ambizioni carrieriste e personali, o il desiderio di rivincite. L’avversario è Biondi e la sua destra. Ho messo in conto che dovrei lasciare il parlamento, luogo prestigioso e importante, per assumere le vesti ben più umili, ma decisive del sindaco. Biondi non vedeva l’ora di lasciare la città per scappare in Parlamento o alla Regione. Per me è il contrario. Se ci sono anche altre disponibilità è bene che si portino rapidamente al tavolo senza tergiversare. Ci si è dati 10 giorni. Dico no a fughe in avanti, passi indietro, pretese di ritiro. Insieme si discute, si decidono le regole, si corre, si vince. Si lavora e si trova la sintesi insieme, sennò si va con le primarie».
di benedetto
«Dalle tempeste», scrive invece Americo Di Benedetto, «che siano della vita o politiche, ci si difende sempre con stile ed eleganza. Ho L’Aquila nel cuore e per L’Aquila lavorerò. Lavorerò per lo stare insieme, la condivisione, lo spirito comune prescindendo da me e dal mio futuro. Ho dato tanto con amore e dedizione, lo metterò al servizio della città. C’è qualcosa di più importante che le singole sorti. C’è L’Aquila, la sua bellezza, la sua storia, il suo presente e il suo avvenire». (e.n.)