Protesta solitaria: donna con un cartello invitata a uscire da palazzo Fibbioni

È stata invitata a uscire dalla sala Rivera di palazzo Fibbioni, sede del consiglio comunale dell’Aquila, all’inizio del convegno, aperto al pubblico, “Inverno demografico: quale futuro in Italia”....

È stata invitata a uscire dalla sala Rivera di palazzo Fibbioni, sede del consiglio comunale dell’Aquila, all’inizio del convegno, aperto al pubblico, “Inverno demografico: quale futuro in Italia”.
La donna ha potuto esporre solo all’esterno il cartello che aveva con sé (nella foto).
Protagonista della contestazione isolata la signora Luigia De Biasi che sotto ai portici di San Bernardino ha esposto un cartello a firma del Movimento femminista proletario rivoluzionario. «Dopo aver armato la mano dei nostri oppressori», si legge, «ci uccidete in mare insieme ai nostri figli e finanziate chi ci tortura e ci stupra.
Parlate di sacralità della vita di inverno demografico, ma chi ci uccide sul lavoro, sul Pcto o a casa, dove ci ricacciate con le vostre politiche lacrime e sangue, resta sostanzialmente impunito». Di qui l’accusa: «Parlate di Dio, patria, famiglia e figli, ma in nome del vostro Dio ci reprimete e opprimete. Ci vuol ben altro», si legge nelle battute conclusive del cartello, «che un’operazione di cosmetica, o di una presa in giro come il vostro 8 marzo, per cambiare la nostra condizione». Luigia De Biasi ha attaccato il cartello su una colonna del porticato. «Altro non posso fare», le sue parole, «all’interno mi è stato impedito di esibirlo come se fosse un problema avere idee alternative». (fab.i.)