Renzo Piano sulla ricostruzione: “Le new town? Soldi sprecati”

L’architetto, neo senatore a vita, intervistato da Curzio Maltese su Repubblica: “La vicenda del terremoto è il riassunto di tutto quanto detesto della cattivapolitica italiana”

L’AQUILA. «La vicenda dell'Aquila è il riassunto di tutto quanto detesto della cattivapolitica italiana, dal cinismo retorico per nascondere interessi e corruzione, all'ignoranza dei luoghi e dei problemi dei cittadini», è il duro giudizio del neo senatore a vita Renzo Piano sull’Aquila del post terremoto. L’architetto, autore del nuovo auditorium nel capoluogo abruzzese, è da sempre critici con i criteri di ricostruzione. E, intervistato da Repubblica dopo la nomina di Napolitano, non smorza certo le critiche sulla mancata ricostruzione del centro storico, sulle new town e l amancata prevenzione

«L’Aquila è l'esempio perfetto di quanto non bisogna fare», dichiara a Curzio Maltese. «Invece di ricostruire un centro storico splendido, si sono sprecate montagne di soldi per costruire new town spaventose, così da poterci speculare. Il dramma è che L'Aquila accade ogni giorno nelle città italiane, dove non si recuperano i centri storici e si costruiscono nuove periferie, sempre più brutte e costose e alienanti, consumando territorio e risorse, da appaltare agli amici con concorsi truccati. Questa storia dei concorsi che non si fanno o sono falsi è un altro schiaffo in faccia ai giovani di talento. Anche qui qualche proposta di legge non sarebbe male".

Uno dei vizi aquilani, e non solo, è la mancata messa in sicurezza del paese, le città, i fiumi, le montagne. Una politica che potrebbe creare posti di lavoro: «se ne potrebbero creare tanti, soprattutto al sud». E con un ulteriore vantaggio: «Costa molto meno che dover intervenire dopo una tragedia, come insegna la storia dell'Aquila».

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