Residenze artistiche “Arti e Spettacolo” diffida la Regione 

Il direttore del sodalizio Gentilucci sulla graduatoria per i fondi «Deve dare seguito alle sentenze di Tar e Consiglio di Stato»

SAN DEMETRIO NE’ VESTINI. «La Regione Abruzzo si attenga alle decisioni del Tar e del Consiglio di Stato, mettendo immediatamente a scorrimento la graduatoria del bando per le Residenze artistiche».
È questa la richiesta che arriva dall'associazione culturale Arti e Spettacolo, che da un anno e mezzo rivendica il diritto all'eguaglianza nell'accesso ai fondi pubblici, con il fine di rafforzare l'attività associativa sul territorio a beneficio dell'intera comunità.
«Nel 2018 la Regione Abruzzo», scrive l'associazione in una nota, «con l'allora presidenza di Luciano D'Alfonso, ha pubblicato un bando per progetti di residenze artistiche per il triennio 2018-2020 finanziato in parte anche dal Ministero per i Beni Culturali. Le Residenze artistiche sono spazi di creazione per eccellenza la cui pratica, se virtuosa, può innescare processi culturali innovativi in contesti inaspettati. Su questo ambito lavora fin dal 2004 Arti e Spettacolo, ospitando artisti e compagnie provenienti dall'Italia e anche dall'estero e divenendo nell'ultimo decennio, con l'apertura dello spazio Nobelperlapace a San Demetrio – che ha festeggiato lo scorso anno il decennale con l’intervento di Walter Veltroni, Bill Murray, George Clooney e il Nobel per la pace Betty Williams – riferimento per molti in Italia.»
«Arti e Spettacolo ha risposto al bando della Regione che finanziava i primi tre progetti e la cui graduatoria è stata pubblicata a fine 2018. L'associazione, arrivata quinta, ha deciso così di inoltrare un accesso agli atti, per verificare eventuali irregolarità nelle procedure di assegnazione del finanziamento. Il Tribunale amministrativo regionale, nel luglio 2019, ha accolto il ricorso dell'associazione», prosegue la nota, «rilevando che dalla graduatoria avrebbero dovuto essere esclusi due dei tre soggetti risultati beneficiari dei contributi e ordinando lo scorrimento della graduatoria stessa in favore di Arti e Spettacolo. Nel settembre 2019 la Regione si è così appellata al Consiglio di Stato, ma lo scorso aprile anche il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso, dando ragione all'associazione e intimando anch'esso di dare immediata esecuzione alla sentenza del Tar dell'anno scorso, per evitare la perdita dei finanziamenti considerando pure che ci troviamo nell'ultimo dei tre anni oggetto del bando».
«Tuttavia a oggi, e nonostante due formali diffide di Arti e Spettacolo alla Regione», proseguono i responsabili dell’associazione culturale, «l'ente non ha provveduto a fare scorrere la graduatoria, dimostrando una arroganza istituzionale inaccettabile. Nel frattempo siamo giunti all'ultimo dei tre anni oggetto del bando regionale e una realtà culturale di piccole dimensioni come Arti e Spettacolo ha dovuto spendere ingenti risorse economiche solo per vedere riconosciuti i propri diritti. In questa gestione, del tutto inadeguata», accusa l’associazione, «i danni più grandi vengono recati alle comunità dell'Abruzzo interno, che attraverso le Residenze artistiche hanno modo di vedere crescere culturalmente un territorio».
«Chiediamo pertanto che la Regione Abruzzo dia immediatamente seguito alle ben due sentenze dei giudici del Tribunale amministrativo regionale e del Consiglio di Stato», interviene Giancarlo Gentilucci, direttore artistico dell’associazione Arti e Spettacolo. «È infatti inaccettabile che a due anni dalla pubblicazione del bando e alla scadenza del periodo triennale a cui esso si riferisce, ancora non vengano spesi i soldi e soprattutto realizzati i progetti realmente meritori», conclude il direttore artistico dell’associazione Giancarlo Gentilucci.
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