Ricostruzione, Cialente e i sindaci scrivono la lista della spesa per il governo

Domani la trasferta a Roma con le carriole cariche di pratiche da finanziare. L’Ance critica il delegato del governo: la sua strategia si è rivelata fallimentare

L’AQUILA. «La posta in gioco è troppo alta per perdere tempo dietro a chi rivendica il copyright sulle carriole. Quella che ci aspetta a Roma è una battaglia decisiva per il futuro della nostra città e poco importa se a Palazzo Chigi i faldoni con le pratiche della ricostruzione arriveranno sulle carriole o su un furgone».

Per il sindaco Massimo Cia lente, quella delle carriole è una polemica che non ha motivo di esistere. «Per me oggi rappresentano il mezzo dove caricare non le macerie ma i progetti e i mattoni per la ricostruzione. Le porteremo con noi a Roma e questo non ci farà sentire degli usurpatori».

Un’altra trasferta romana, quella in programma domani, per risollecitare lo stanziamento, attraverso il ritorno al meccanismo della Cassa depositi e prestiti, dei miliardi (8-9) necessari per far rinascere i centri storici dell’Aquila, delle sue frazioni e dei comuni del cratere. All’appuntamento con il sottosegretario Antonio Catricalà, Cialente si presenterà con gli otto sindaci delle aree omogenee, con qualche parlamentare e con consiglieri e amministratori comunali e provinciali. Una rappresentanza istituzionale per spiegare al governo ciò che finora non sembra aver inteso, ovvero la necessità di far arrivare all’Aquila e agli altri comuni terremotati un flusso costante di soldi per la ricostruzione, ferma proprio per mancanza di risorse. E per preparare al meglio la “missione”, questa mattina Cialente incontrerà a Villa Gioia i sindaci del comprensorio. «Il ministro Bar ca», afferma il primo cittadino, «è ottimista. Ripete che nessun governo potrà permettersi di non ricostruire L’Aquila, ma parlando con il premier Monti ho avuto altre sensazioni. Ho captato una reazione di stupore rispetto alla nostra richiesta di fondi. Aspettiamo l’esito dell’incontro con Catricalà, poi decideremo se dar vita a una nuova grande mobilitazione. Barca ha già messo a punto il provvedimento che ci riguarda, ora si tratta di capire se verrà o meno recepito e cosa conterrà il Documento economico e finanziario a cui il governo sta lavorando».

Sin qui il sindaco dell’Aquila. Ma, intanto, sulla situazione di stallo in cui versa la ricostruzione interviene anche l’Ance. Una posizione, quella del presidente Gianni Frattale, fortemente critica nei confronti del ministro Barca, «la cui strategia», dice, «è fallita. Inutile fare programmi e cronoprogrammi, ci siamo illusi e rassicurati dopo l’ennesimo annuncio del ministro circa l’imminente apertura di tanti cantieri. Dopo 15 giorni non può clamorosamente non avverarsi quanto sbandierato ai sette venti sui finanziamenti e sulla disponibilità di cassa. Lungi dal voler fare polemiche o attivare scontri personali, è chiaro a tutti che – anche in considerazione di un possibile ritorno alle urne – l’incertezza è ancora più diffusa e pericolosa. Mi auguro che il sindaco Cialente si faccia sentire domani a Roma con forza e determinazione. Bisogna, infatti cercare in tutti i modi di far sì che questi eventi portino a risultati concreti. I costruttori ci sono e ci saranno sempre. Il momento è molto difficile alla luce del fatto che le imprese, oltre a essere in difficoltà economiche per la crisi, vivono una condizione ancora più precaria dovuta alla continua anticipazione di somme per la ricostruzione che non riescono poi ad incassare. Qui servono certezze sulle risorse», conclude Frattale, «e bisogna smetterla con la politica degli annunci».

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