Rissa al bar, due in manette

Uno minaccia gli agenti: mio padre è camorrista

L’AQUILA. Due giovani sono stati arrestati e per una decina sono in corso le procedure di identificazione dopo una mega rissa che c’è stata l’altra notte nel bar «Colorado Cafè» in via Carducci a Pettino. Si tratta di Alfonso Marchesi di Napoli e di un siciliano, Alessio Pruiti, di Patti, entrambi di 22 anni, residenti a Udine. I due sono accusati di danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni dopo avere anche ferito in occasione dei loro arresti due poliziotti e un carabiniere con lesioni da cinque a sette giorni. Ma la cosa che ha più sorpreso le forze dell’ordine è che uno di loro, il giovane campano, per intimorire gli agenti, ha sostenuto di essere figlio di un camorrista responsabile, a suo dire, di 37 omicidi, minacciandoli di morte. Al riguardo sono in corso indagini da parte della polizia ma il giovane in cella, anche se la parentela fosse accertata, non ha contatti con la criminalità organizzata.

Questi, comunque, i fatti a margine dei quali c’è da precisare che i due si trovavano in Abruzzo in vacanza. Nel locale di via Carducci, a Pettino, dunque, era in corso una zuffa forse causata da qualche complimento di troppo rivolto a delle ragazze che facevano parte di una comitiva. Sta di fatto che i giovani avventori, alcuni dei quali forse ubriachi, si stavano lanciando bicchieri, bottiglie e sedie mettendo a soqquadro il locale per poi fuggire prima dell’arrivo delle pattuglie e lasciando anche qualche traccia di sangue sul pavimento e arredi. Sul posto, avvertiti dai titolari del locale, sono giunti gli agenti della squadra volante, coordinati dal dirigente Paolo Pitzalis, i quali, resisi conto della gravità della situazione, hanno chiesto e ottenuto il supporto di una pattuglia dei carabinieri.

Nel frattempo quelle dieci persone erano andate via e le forze dell’ordine hanno fatto irruzione mentre i due, poi arrestati, stavano mandando in frantumi la vetrata della porta del locale. Poliziotti e carabinieri hanno bloccato i due forsennati che, però, prima di essere immobilizzati, li hanno colpiti a calci e pugni mandandoli in ospedale. Uno dei due ha anche danneggiato l’Alfa Romeo della squadra volante con dei calci e, infatti, gli è stato contestato anche questo. Questa mattina, alle 10, è prevista l’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale. Poi, se i legali degli accusati chiederanno i termini a difesa, il processo per direttissima verrà aggiornato ad altra data altrimenti tutto potrebbe concludersi oggi.

Comunque, la polizia sta indagando per individuare gli altri responsabili del danneggiamento del locale anche per capire quali sono le ragioni della zuffa. Sta di fatto che le risse nei locali notturni, man mano che si ritorna alla normalità, sono sempre più frequenti sullo stesso livello del periodo precedente al sisma del 6 aprile che stava raggiungendo esiti allarmanti. Si è appreso che per bloccare ulteriormente sul nascere questi episodi saranno rinforzati i controlli preventivi da parte delle forze dell’ordine. Nelle settimane scorse, comunque, ci sono stati dei blitz preventivi nei locali notturni anche con pattuglie provenienti da fuori regione e questo ha comportato per un certo tempo, maggiore tranquillità nelle notti della movida aquilana. Fermo restando che alla base di questi allarmanti episodi, come le statistiche confermano, c’è quasi sempre l’abuso di alcol. Un fenomeno in forte aumento che viene confermato anche dal gran numero di patenti ritirate in questi ultimi mesi.