Rugby Experience, gli Under 18 in evidenza 

La squadra aquilana vince con un turno d’anticipo il girone 2 e ora corre per il titolo italiano di categoria

L’AQUILA. «Abbiamo vinto il girone 2 del campionato nazionale Under 18. Siamo orgogliosi di voi». Così, sulla propria pagina social, la Rugby Experience celebra il successo sul campo di Parma (18-21 con mete di Federico, Copersino, Biondi; 2 cp Scaramazza), che ha permesso alla squadra di vincere con un turno d’anticipo il girone 2. Ora, sulla strada verso il titolo italiano di categoria, gli aquilani si troveranno di fronte Rovigo o Verona, mentre il Treviso ha prevalso nel girone 1. Nel decennale dalla fondazione del sodalizio un ottimo risultato.
«Una generazione di bravi ragazzi. Quei bravi ragazzi che sanno soffrire, andare sotto, tornare su, riprendere fiato e agguantare una vittoria all’ultimo secondo sul campo di Parma», scrive un genitore. «Una partita di rugby non è mai un’amichevole e si gioca sempre per ottenere il massimo: una larga vittoria, una onorevole sconfitta. Nel rugby non ci sono sconfitti, perché quando profondi ogni goccia di sudore, quando stringi i denti per vincere la paura hai già vinto. È forse lo sport più bello del mondo perché è un coacervo di individualità, gioco di squadra, supporto e coraggio. Non è un caso che il segreto di questo sport sia uno (ed è semplicissimo), la cui ricetta vincente è data da tre ingredienti: possesso, sostegno, avanzamento. Dei tre ingredienti, l’unico che non è condizionato dagli avversari e dalla loro capacità è proprio il sostegno. Questo ha bisogno di polmoni capienti, di gambe allenate e di cuori giganteschi. Un’altra meravigliosa pagina di sport stanno scrivendo i ragazzi dell’U18 della Rugby Experience, società capace – in soli 10 anni di esistenza – di arrivare alle vette del rugby giovanile. Chi ha qualche decennio di vita sulle spalle ancora ricorda gli scudetti (ripetuti) delle squadre dei giovani aquilani. Da tempo, però, L’Aquila sembrava essere uscita dalle traiettorie del rugby che conta. Da qualche tempo queste traiettorie sono tornate a convergere verso L’Aquila. Avremo anche una faglia sotto i piedi, ma abbiamo le gambe forti per reggere l’urto, la voglia di scrivere un’altra pagina di storia, un cuore gigantesco. Sono i figli di una terra che trema. Ma sono anche i figli di una terra mai doma». Ecco i loro nomi: Quaglieri, Gioia, Federico, Bucci, Sette, De Cesaris, Alfonsetti, Sciarra, Copersino, Ianni, Santantonio, Molina, Caporale, Marra, Scaramazza, Mancini, Barone, Biondi, Antonini, De Nicola, Di Nicola, Comperti.