Scoperto il santone dell'agopuntura

Curava abusivamente 400 pazienti, mai rilasciato ricevute fiscali

CORFINIO. Si spacciava per un medico-santone, specialista in agopuntura. E aveva messo su un vorticoso giro d'affari nell'ambulatorio del medico di Corfinio. In realtà operava senza abilitazione e senza rilasciare alcuna ricevuta. A smascherarlo e a denunciarlo, insieme alla sua assistente, la Guardia di finanza.

L'ACCUSA. L'uomo, un giapponese di 70 anni, deve rispondere di esercizio abusivo della professione medica. Il sedicente santone di medicina orientale lavorava tra Roma e Corfinio. In Abruzzo arrivava nel weekend per sottoporre a sedute di agopuntura pazienti provenienti da tutta la regione: fino a 15 il sabato, una decina la domenica. Rischiano guai con la giustizia anche medico condotto titolare dello studio di Corfinio, dove operava il giapponese, e il Comune titolare dell'immobile: secondo la Finanza avrebbero favorito l'attività illegale.

80 EURO A SEDUTA. Per ogni seduta il sedicente medico chiedeva 80 euro, rigorosamente in nero, stando a quanto accertato dalle Fiamme gialle. L'attività illegale è stata però scoperta dai finanzieri di Sulmona, agli ordini del tenente Edgar Pace.

NESSUN TITOLO. Sorpreso in flagranza nell'ambulatorio, all'uomo sono stati sequestrati vari attrezzi del mestiere e i proventi della giornata. Ai militari ha dichiarato di non possedere alcun titolo di studio nè abilitazioni riconosciute dallo Stato e di operare tra Italia e Giappone da circa quarant'anni. Dal 2007 a oggi avrebbe curato a Corfinio oltre 400 persone. Responsabile in concorso, per il reato di esercizio abusivo della professione medica, anche la compagna del giapponese, un'italiana di circa sessant'anni che era solita assistere il falso medico durante le sedute di agopuntura.

LE AGENDINE. Nel corso del blitz la Finanza ha inoltre trovato e sequestrato le agendine degli appuntamenti fissati dall'uomo, grazie alle quali gli uomini del tenete Pace sperano adesso di poter ricostruire qual è il reddito dell'uomo, che per i suoi spostamenti utilizzava una vistosa auto di lusso. I proventi illeciti verranno recuperati a tassazione, visto che l'uomo non ha dichiarato nulla al Fisco.

ALTRE INDAGINI. Rischia guai con la giustizia anche il medico del paese, che avrebbe aperto l'ambulatorio al presunto esperto di medicina orientale. I finanziari vogliono scoprire se ha agito in buona fede o se era a conoscenza dell'attività illecita.

IL COMUNE SI DIFENDE. Ancora non chiara la posizione del Comune, proprietario dei locali. Anche se il sindaco Massimo Colangelo si affretta a respingere ogni accusa, dichiarandosi estraneo alla vicenda. «Abbiamo solo firmato un contratto d'affitto dei locali in cui il medico ha organizzato il suo laboratorio», spiega Colangelo, «non potevamo essere a conoscenza dell'attività del presunto medico giapponese anche perché non era nelle nostre competenze verificare che tipo di attività si svolgesse in quel laboratorio che, ripeto, era stato regolarmente affittato al medico del paese».

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