Scosse, la paura arriva con la notte mille persone dormono fuori casa

Notti insonni nei monti reatini, lo sciame sismico non dà tregua. Le scosse avvengono, casualmente, soprattutto nelle ore notturne. Così oltre mille persone dormono fuori casa per paura di una scossa mentre riposano nel proprio letto

MONTEREALE. Il brutto arriva di notte. Anche la statistica delle ultime 21 scosse rende ragione del terrore che, all'imbrunire, s'impadronisce degli abitanti di Montereale e degli altri centri dell'Alta Valle dell'Aterno alle prese con lo sciame sismico che dura ormai da troppi mesi. Infatti 12 su 21 (il 57 per cento) delle principali scosse registrate nell'ultima settimana si sono verificate di notte o di mattina presto. Ecco perché oltre mille persone hanno scelto di dormire fuori di casa.

L'ESPERTO. Che i terremoti si avvertano di più di notte, quando l'attività è ferma, è un dato di fatto ma si tratterebbe soltanto di una coincidenza e non di un elemento ricorrente che poggia su solide basi scientifiche. La conferma arriva da un esperto in materia come Pasquale De Santis componente dell'ufficio di presidenza dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e stretto collaboratore di Enzo Boschi. «Non esiste una correlazione tra la notte e il sisma», spiega il geologo. «Infatti ci sono anche scosse che si verificano durante il giorno. C'è da dire, tuttavia, che quelle che vengono avvertite in maniera più netta da parte della popolazione sono quelle notturne visto che tutt'intorno non ci sono rumori quindi è più probabile che non passino inosservate. L'unica raccomandazione, come sempre, è solo e soltanto la prevenzione e la sicurezza degli edifici».

VIA IL COMMISSARIO. Montereale, oltre alle scosse, si ritrova anche senza commissario. Infatti la funzionaria del ministero dell'Interno Iolanda Rolli, inviata nel principale centro dell'Alto Aterno in seguito al commissariamento del Comune dovuto alle dimissioni in massa dei consiglieri comunali, torna a Roma con altro incarico. Resta in sella, per il momento, soltanto il subcommissario Roberta Di Silvestro che il 13 agosto chiuse tutte le chiese del Comune per poi riaprirle due giorni dopo. Al prefetto Giovanna Maria Rita Iurato il compito di nominare un nuovo commissario oppure di attribuire i poteri alla vice, il che non è automatico. «Con l'uscita di scena del commissario siamo rimasti senza autorità di Protezione civile», commenta l'ex sindaco Lucia Pandolfi, consigliere provinciale dell'Italia dei Valori. «Un'uscita di scena di cui non si conosce il motivo. È un fatto molto grave specialmente alla luce della grave emergenza che si sta vivendo nei nostri paesi. Il che conferma l'ulteriore danno che è stato provocato a questo Comune. Sono costernata. Chiedo al prefetto di usare la medesima sollecitudine che fu attuata in occasione delle dimissioni dei consiglieri. Non possiamo restare, come cittadini, senza un'autorità investita di poteri. Auspico, inoltre, che si arrivi all'individuazione di una personalità che conosca il territorio, la sua particolare conformazione e le sue esigenze».

L'ASSEMBLEA. In attesa dell'assemblea pubblica alla presenza di amministratori e di esperti «per informare i cittadini su quello che sta accadendo e sui programmi che ci sono per gestire questo enorme problema», richiesta dal consigliere Pandolfi, i cittadini di Montereale si stanno organizzando da soli. Per iniziativa di un gruppo di giovani è stata promossa una riunione nei locali della Pro loco per discutere della situazione che si sta vivendo in paese e di eventuali iniziative da mettere in campo per fronteggiare l'emergenza.

MIGLIAIA FUORI CASA. Anche se mancano dati certi (impossibile averne senza un censimento, al quale nessuno, in questi giorni, ha pensato) si può ipotizzare che siano oltre mille i residenti nell'Alta Valle dell'Aterno (e in particolare nei Comuni di Montereale, Capitignano, Campotosto e Cagnano Amiterno) che stanno dormendo fuori dalle loro abitazioni. Non necessariamente in macchina, ma anche in roulotte, camper, tende, container, furgoni, casette di legno oppure garage e casette a un piano che rappresentano, per la gente, un luogo più sicuro di un'abitazione magari nella zona più antica del paese. Secondo alcune stime, attualmente a Montereale e frazioni risiedono circa 2600 persone, che si aggiungono alle 1400 di Cagnano, alle 600 di Capitignano e alle 400 di Campotosto. Secondo il sindaco di Capitignano Maurizio Pelosi nel suo Comune dormono fuori casa «non più di 50 persone». Lo stesso rito dell'uscita di casa dopo cena si è ripetuto anche ieri quando le auto sono state nuovamente piazzate in spazi aperti per l'ennesima notte all'addiaccio.

PIOGGIA E VEGLIA. Ai disagi di sempre si sono aggiunti anche quelli del tempo (con pioggia a sprazzi) che hanno amplificato l'ansia tra martedì e ieri, quando sono state registrate tre scosse alle 00,51 (magnitudo 2), all'1,51 (2,4), alle 3,55 (2,7, epicentro nella Marsica) e alle 7,39 (2,3). Ieri sera alle 20,55 altra scossa, ma stavolta nel distretto sismico della Val di Sangro, avvertita distintamente nelle zone montuose della provincia dell'Aquila come Ateleta: magnitudo 2, profondità 10,6 chilometri.

FIERA SPOSTATA. Gli effetti dello sciame sismico, evidentemente, si fanno sentire fino a Pizzoli. La fiera della Natività di Maria, che tradizionalmente si tiene l'8 settembre, è stata spostata nella più ampia piazza della Pace invece della tradizionale collocazione lungo corso Sallustio, la strada principale del paese.

PRONTI A TUTTO. «Siamo pronti ad affrontare qualunque evenienza, sperando, però che non ce ne sia bisogno». Lo assicura il commissario delegato per la ricostruzione Gianni Chiodi. A seguito dell'intenso sciame sismico che sta interessando diversi comuni dell'Alta Valle dell'Aterno, Chiodi ha dato disposizioni alla Protezione civile regionale, di cui detiene l'interim, per l'allestimento di tensostrutture e per l'attivazione di servizi logistici e di assistenza e supporto alla popolazione. Parlando della situazione in atto, Chiodi evidenzia che «si tratta di normali misure di prevenzione». Il commissario annuncia che, dai prossimi giorni, sarà dato un maggiore impulso alle esercitazioni e ai test di evacuazione. «Non sarà oggi, né domani, né fra 10 o 20 anni», dice in conclusione il presidente della Regione, «ma anche se il terremoto ci sarà tra 200 anni è bene che la popolazione si abitui a convivere con le scosse e la terra che trema».

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