Sisma, come avere i soldi per le caseEcco i contributi fino a 10mila euro

Non ci sono i fondi per la copertura totale dei danni alle seconde case nelle prime ordinanze di Berlusconi. Ecco invece cosa fare per ottenere i soldi per la prima casa. Interessate le abitazioni di agibilità compresa nelle categorie A, B e C (poco meno di 37mila edifici), anche al di fuori del cratere

L’AQUILA. Nelle prime ordinanze firmate da Berlusconi per la cosiddetta «ricostruzione leggera» manca la copertura totale dei danni subiti dalle seconde case. In tutto sono interessate, tra le categorie A, B e C poco meno di 37mila edifici, tra pubblici e privati di tutti i Comuni, anche quelli al di fuori del cratere.

Del resto queste ordinanze sono figlie del Decreto uscito dal Senato, prima quindi che il Premier, nell’ormai noto incontro di quasi due ore con le istituzioni locali, concedesse la copertura totale dei danni subiti anche dalle seconde case danneggiate dal sisma nei centri storici dei 49 comuni del «cratere».

Nelle ordinanze, e questa è la novità salutata positivamente da quasi tutti i sindaci, sono individuate finalmente le risorse finanziarie e verranno assegnate ai primi cittadini man mano che arriveranno le richieste.

Luigi Calvisi (centrosinistra), sindaco di Fossa, è stremato. «È da 62 giorni che sto lavorando ininterrottamente», dichiara, «e per quanto riguarda le ordinanze, credo che vadano nel verso giusto. Però da tempo ripetiamo a Bertolaso che il vero punto è il finanziamento per le seconde case dei non residenti. Nei centri storici le case sono appiccicate, e se non si finanziano tutti i lavori, non potremo ricostruire. La partita si gioca tutta là».

«Io lo sento che le persone se ne vogliono andare», afferma a malincuore Calvisi, «vogliono le casette di legno, ma ripeto che se si vuole dare una speranza di salvezza si devono finanziare le seconde abitazioni».

«Pensate», aggiunge il sindaco, «che a Fossa negli ultimi due anni, soprattutto gli inglesi, avevano comprato 60 case, e una decina di queste erano già state rese abitabili. Se ora a queste persone non si concedono i contributi, sono sicuro che se ne andranno tutte con grossi danni economici per l’economia del nostro paese».

Fiorangelo Benedetti
(orientamento di centrodestra), primo cittadino di Fontecchio, parla di «interventi nelle case di fascia A, B e C abbastanza rispondenti alle esigenze della ricostruzione. Nel mio Comune ho il 65 per cento di inagibilità e sono in attesa di ordinanze sugli interventi E ed F, quelle maggiormente danneggiate. Con i primi fondi sui danni minori sicuramente riusciremo a restituire sicurezza alle famiglie. Qualcuna ha già ripreso la quotidianità di sempre, pur nell’ansia da sisma che continua ad angustiare un po’ tutti. I piccoli interventi ci daranno una mano a riprendere in anticipo la vita di sempre».

«A Fontecchio», aggiunge Benedetti, «le case con agibilità di categoria A, B e C rappresentano il 35 per cento degli immobili danneggiati. Credo che anche l’aspetto visivo, e cioè il vedere o il non vedere una crepa sul muro, possa dare maggiore sicurezza. Per ora contiamo sulla solidarietà. Ci hanno adottato 24 Comuni dell’hinterland milanese per la ricostruzione dei due plessi scolastici, materne ed elementari. Il 24 giugno arriverà a Fontecchio una delegazione di 10 Comuni per redigere un accordo scritto e far partire i lavori nei due istituti».