Slitta la “rinascita” della Collegiata 

Nuovi scavi archeologici, poi il recupero della cattedrale distrutta dal terremoto

AVEZZANO. Alla Collegiata di San Bartolomeo arrivano gli archeologi. E solo dopo il completamento degli scavi potranno partire i lavori di riqualificazione dei ruderi della cattedrale testimonianza della città scomparsa dopo il terremoto del 13 gennaio 1915. Nel rilasciare il nulla osta al progetto elaborato dal Comune, la Soprintendenza ha posto come condizione «la conclusione degli scavi archeologici da parte di professionisti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza a completamento di un intervento solo parzialmente effettuato negli anni 2015 e 2016», precisando che «in caso di ritrovamento di ulteriori resti o livelli di interesse archeologico saranno fornite, in corso d’opera, le indicazioni utili, anche ai fini della loro tutela». Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle preesistenze, sulla base del rilievo archeologico; dovrà essere pertanto definita la collocazione delle gradonate che non potranno interferire con le murature esistenti. Prevista anche la bonifica dei sepolcri e della retrostante abside pre-quattrocentesca con la rimozione e composizione in cassette dei resti ossei presenti nell’area oggetto dell’intervento di riqualificazione. Lo scavo archeologico e la bonifica dei sepolcri, che interessano circa 500 metri quadrati, sono stati affidati alla cooperativa Limes di Avezzano per un importo di 12mila 200 euro. Data la non prevedibilità dei possibili ritrovamenti, non è possibile stabilire dei tempi certi. In caso del rinvenimento di numerosi reperti, infatti, i lavori di scavo potrebbero far slittare di molto l’avvio dell’intervento di riqualificazione. Il primo stralicio del “Completamento e della valorizzazione di piazza San Bartolomeo in connessione con Castello Orsini e piazza Torlonia” per 170mila euro affidato all’impresa Ocima di Avezzano, prevede la realizzazione di una scalinata, l’apertura dello spazio e alcune recinzioni di protezione. Nell’area degli scavi verrà ripristinato il piano di calpestio e saranno posizionate delle sedute in acciaio corten in corrispondenza dei pilastri dove oggi sono visibili i resti dei basamenti. La pavimentazione della piazza, tramite un gioco di diverse colorazioni dei materiali, riprodurrà, in maniera semplificata, il prospetto frontale dell’edificio. Completano le opere una passerella pedonale da piazza San Bartolomeo a via Mattei dotata di un sistema di illuminazione con lampade a terra che servirà anche la piazza pavimentata e un nuovo sistema di deflusso per il drenaggio delle acque.