Spaccio, la banda si difende

Primi interrogatori: «La droga era per uso personale».

L’AQUILA. La banda dello spaccio giovane in tendopoli passa al contrattacco. Prima le donne, hanno cominciato a sfilare davanti al giudice i componenti del gruppo smantellato dall’operazione della squadra mobile della polizia.
Si tratta di giovani per lo più al primo «incidente di percorso», alcuni dei quali anche senza lavoro e che si mantenevano, almeno in parte, secondo l’accusa, mediante l’attività di spaccio di cocaina, hascisc ed eroina anche nelle tendopoli, nel periodo post-terremoto. Nella giornata di ieri sono cominciati i primi interrogatori. L’avvio è stato dato nel carcere di Teramo, dove, per rogatoria, si è tenuto l’interrogatorio di garanzia di Serena Catenacci, 25 anni, commessa aquilana, assistita dagli avvocati Antonio e Francesco Valentini.

La ragazza ha deciso di rispondere alle domande del giudice chiarendo che, in massima parte, si è trattato di episodi di possesso di sostanze stupefacenti per uso personale. Quanto alle contestazioni di cessione contenute nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Elvira Buzzelli, l’arrestata ha fatto parziali ammissioni soltanto in relazione ad alcuni episodi limitati e circoscritti. Sulla misura cautelare della custodia in carcere il giudice non si è pronunciato, essendo competente l’ufficio del gip dell’Aquila che ha già ricevuto istanza per la revoca o per la mitigazione del provvedimento, mediante la concessione dei domiciliari. Sempre a Teramo, nella mattinata di ieri, si è svolto l’interrogatorio dell’altra ragazza arrestata, Miriana Fioravante, di 26 anni, nata e residente all’Aquila che ha nominato come legali di fiducia gli avvocati Attilio Cecchini e Vincenzo Cipolletta.

Oggi toccherà agli altri cinque ragazzi arrestati. Si tratta di Fabio Marinangeli, di 22 anni, nato all’Aquila e residente a Collettara di Scoppito, disoccupato; Fabio Mutignani, di 23 anni, nato e residente all’Aquila, operaio in un allevamento di trote; Federico Monaco, di 22 anni, nato e residente all’Aquila, disoccupato; Alessandro Di Giacomantonio, di 22 anni, nato e residente all’Aquila, operatore televisivo; Edison Lika, di 24 anni, albanese residente all’Aquila, operaio. Nel corso dell’operazione è stato arrestato anche Luigi Rossi, di 25 anni, in flagranza di reato.

DROGA NEL PERIZOMA. Dagli atti dell’inchiesta emerge che alle ragazze veniva chiesto di nascondere la droga nelle parti intime, di ritorno dai viaggi fatti a Perugia dove la banda andava a rifornirsi con una certa frequenza.

OPERAI LIBERI. Il loro arresto è stato convalidato, ma gli operai impegnati nel progetto Case che hanno molestato titolare e clienti di «Agriservice» e preso a pugni i poliziotti sono tornati in libertà. Si tratta di Marco Nonnis e Claudio Longo che sono stati assistiti dagli avvocati Massimo Costantini ed Ersilia Lancia i quali hanno chiesto i termini a difesa.